Alien on stage, la recensione | Trieste Science+Fiction Festival 2021

Il documentario Alien on stage diverte raccontando una storia incredibile che dimostra la forza della creatività

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Alien on stage, la recensione | Trieste Science+Fiction Festival 2021

Le registe Danielle Kummer e Lucy Harvey regalano un documentario esilarante ed emozionante che susciterà negli spettatori la voglia di andare a teatro: Alien on stage racconta infatti una storia vera quasi incredibile che celebra il potere della creatività e l'amore per il cinema.

Tutto nasce quando un gruppo di autisti di autobus che vivono nel Dorset decide di adattare per il palcoscenico il cult della fantascienza diretto da Ridley Scott. L'impresa, apparentemente impossibile, viene intrapresa grazie a degli incredibili "effetti speciali" realizzati in casa durante il weekend, idee geniali per poter portare in vita creature e situazioni extraterrestri e una grande forza di volontà e ironia. La compagnia teatrale Paranoid Dramatic, guidata dal regista Dave che ha coinvolto tutta la sua famiglia nel progetto, è composta da autisti che sognano di diventare avvocati, amici che preferirebbero trascorrere il tempo al pub, attrici che non riescono a trattenere le risate sul palco e Pete, l'incredibile ideatore di incredibili design e alieni utilizzando materiali semplici come gommapiuma, cavi e oggetti di uso comune. Dopo una fallimentare rappresentazione nella loro città, con solo una ventina di biglietti venduti, il sorprendente spettacolo attira l'attenzione delle registe e, grazie alla loro determinazione e al passaparola, i Paranoid Dramatic ottengono l'incredibile opportunità di esibirsi in un teatro della capitale arrivando al Leicester Square Theatre, nel cuore del West End.

Il documentario Alien on Stage segue in modo brillante la preparazione della compagnia teatrale in vista dello storico appuntamento e regala poi agli spettatori alcuni passaggi del memorabile show che dovrebbe rendere felice Ridley Scott per l'originalità con cui sono state adattate le scene cult del suo film e la capacità di offrirne una versione divertente e comunque rispettosa.
Sullo schermo viene dato spazio ai vari racconti personali e alle spiegazioni del lavoro compiuto con un ottimo equilibrio, riuscendo così a capire la personalità di ognuna delle persone coinvolte e apprezzarne le dinamiche all'interno dle gruppo. Danielle Kummer e Lucy Harvey hanno poi la brillante idea di trasportare gli spettatori proprio all'interno dell'azione sfruttando l'entrata in scena dello Xenomorfo, mostrando quanto accade nel dietro le quinte e sul palco dal punto di vista del suo interprete. Con simpatia e senza mai prendersi sul serio, gli ideatori dello spettacolo conquistano con la loro semplicità e determinazione ostacolata dalla voglia di divertirsi e di trascorrere qualche ora in compagnia, dando vita a battute pronunciate in modo quasi involontariamente esilarante e a performance memorabili.

Alien on Stage diventa una visione quasi obbligatoria per chi ama il teatro e la fantascienza e al termine del documentario dispiace quasi non esista una versione integrale dello spettacolo da poter vedere e applaudire a distanza, non avendo la fortuna di assistere dal vivo allo show ideato da Dave e dalla sua compagnia.

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