Alias Comics 1: Frontiere, la recensione
Abbiamo recensito per voi Frontiere, il primo numero di Alias Comics, il nuovo inserto a fumetti del Manifesto
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Questo numero 1 è intitolato Frontiere, come riporta la suggestiva copertina di Stefano Zattera (disponibile all'interno in formato poster) e si apre con il racconto graffiante di Diego Cajelli e Andrea Voglino ai testi e Gianluca Maconi alle matite: Bravado. L'episodio, intitolato Porta Ciccia Blues, introduce il protagonista che dà il nome alla miniserie: un pensionato sui generis, un teppista ultra-stagionato, egoista e scapestrato. È il pezzo altamente sarcastico e dissacrante di Alias Comics. Spiazzante e amaro, ma non così lontano da una potenziale realtà, è il futuro imminente immaginato da Cajelli e Voglino in cui i privilegiati della società sono gli anziani, unici ex lavoratori a poter contare ancora su una pensione dignitosa. Bravado la sperpera allegramente con hobby tutt'altro che ortodossi, tra prostitute, violenza e droghe. Il soggetto funziona, prospettandosi come una nuova luce nel buio della satira italiana, finora illuminato quasi esclusivamente da Don Zauker dei Paguri.
Dopo l'intermezzo costituito dall'intervista di Voglino a Federico Mastrogiovanni, giornalista artefice del reportage Ni vivos ni muertos, edito da Derive Approdi - un'esemplare inchiesta sui Desaparecidos messicani - arriviamo a Universo finito, scritto, disegnato e colorato da Ariel Vittori. La talentuosa artista ci offre un'opera curiosa e affascinante per la libertà schematica della tavola e per lo stile cartoony adottato: nella storia, la dimensione onirica e quella virtuale si mescolano e - in linea con il tema portante dell'albo - sembrano non avere frontiere.
Alias Comics si presenta al primo colpo il prodotto che ci era stato promesso, una rivista autoriale e popolare capace di raccogliere, grazie a un team creativo di altissimo livello, proposte innovative che difficilmente troverebbero dimora altrove, ma che rappresentano una boccata d'aria salubre e rinfrescante in quest'estate calda e siccitosa.