Alcatraz 1x11 "Webb Porter": il commento
Il penultimo appuntamento di Alcatraz non riesce a gestire bene la tensione in vista del finale di stagione...
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Se il compito di una puntata immediatamente precedente al finale di stagione è quello di accrescere la tensione, tenere sulle spine gli spettatori, gettare qualche spunto che faccia parlare di sè nella settimana che precede la conclusione (della serie o della stagione?) allora si può dire che Webb Porter fallisce in ognuno di questi obiettivi. Ed è un vero peccato, perché proprio dopo un inizio di stagione un pò stentato, anche se non mediocre, Alcatraz aveva dato l'impressione di aver trovato un proprio equilibrio, di aver ben presenti alcuni spunti da sviluppare, una serie di puntini che si sarebbero potuti collegare tra loro in seguito.
Webb Porter non fa eccezione in tal senso e anzi, quella che forse risulta essere l'unica sostanziale differenza con le puntate precedenti, e cioè il fatto che la squadra brancoli per un pò nel buio cercando di capire l'identità dell'uomo riapparso dal passato, viene purtroppo risolta malamente e con una soluzione fin troppo banale. Per il resto l'identikit è quello di un killer, stavolta di donne, fuori di testa a causa del solito trauma infantile (la madre cercò di affogarlo da giovane), che si serve dei capelli delle sue vittime per costruire le corde del suo archetto per violino.
In tutto ciò si inseriscono i soliti piccoli elementi che portano avanti la trama orizzontale, o almeno parti di essa, nell'attesa che le varie parti del puzzle inizino ad incastrarsi tra di loro. Sempre più chiara l'ignoranza, più o meno estesa, di tutti i personaggi coinvolti, non solo Rebecca e Soto, ma anche Beauregard e Hauser, si rimane in attesa di conoscere chi veramente tira le fila delle indagini e chi ha interesse a far risvegliare i detenuti cinquanta anni dopo. L'episodio si chiude con la dottoressa Sengupta che riapre gli occhi improvvisamente, la sensazione di dejavu è forte e lo è anche la sensazione che nel passato scene simili siano state gestite meglio.