Alcatraz 1x07, "Johnny McKee": il commento
Alcuni temi interessanti ma che si sarebbero potuti sviluppare meglio, e Alcatraz presenta la peggiore puntata vista finora...
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
Da H.G. Wells a Jules Verne, facciamo la conoscenza di Johnny McKee, fan sfegatato dello scrittore francese che si diletta a uccidere persone usando sostanze chimiche letali. Lo schema si ripete: alle indagini della squadra, che ormai rodata non sbaglia un'intuizione e traccia con semplicità il percorso che la porterà all'arresto dell'uomo, si alternano i sempre lodati flashback, che purtroppo a questo giro mancano il bersaglio e mettono in scena una dinamica fin troppo prevedibile nei suoi esiti per poter appassionare. E la stessa, solita motivazione che va a spiegare il perchè della follia del killer è forse la più banale presentata fino a questo momento, con McKee che, a causa di una umiliazione subita da ragazzo, si trasfigura in giustiziere dei "bulli" della società, fino alla cattura finale.
L'episodio, nel suo sviluppo piuttosto blando e poco avvincente, richiede un notevole sforzo per accettarne le premesse e lo svolgimento: dal consueto carcerato che, tornato in libertà, persegue gli stessi crimini senza modificare minimamente il proprio modus operandi, al soggetto della puntata che passa agilmente da un lavoro all'altro lasciandosi una scia di sangue alle spalle (in particolare un avvenimento, rigorosamente e inevitabilmente off-screen, che riguarda una piscina, è davvero difficile da accettare). Probabilmente il momento meno riuscito si ha quando la serie viene messa a confronto con una delle premesse meno plausibili, ma tacitamente finora passata per buona, cioè quella della protagonista che accetta tranquillamente di non sapere nulla del lavoro per il quale sta rischiando la vita, per il quale il suo compagno è morto, per il quale ha scoperto che il proprio "zio adottivo" è in realtà il fratello del nonno ricomparso e non invecchiato di un giorno. Rebecca, interrogando Jack Sylvane, ad un certo punto si ricorda di essere un'investigatrice, e cerca di spostare il discorso su domande più interessanti (a proposito, l'elemento "buca sotto la cella d'isolamento" può aggiungersi alla lavagna delle teorie sui misteri).