Alam, la video recensione

La video recensione di Alam, il film di Firas Khoury con Mohammad Karaki, Sereen Khass, Mahmood Bakri, Muhammad Abed Elrahman

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Presentato alla 17 esima edizione della Festa del Cinema di Roma, Alam è un film di Firas Khoury con Mohammad Karaki, Sereen Khass, Mahmood Bakri, Muhammad Abed Elrahman, Ahmad Zaghmouri, Saleh Bakri.

Qui sopra potete vedere la nostra video recensione.

ALAM: LA TRAMA

In una città araba palestinese, Tamer e i suoi amici, giovani arabi israeliani, conducono una tipica vita da liceali, fino all’arrivo della bella Maysaa’. Per far colpo su di lei, Tamer prende parte a una misteriosa “operazione bandiera”, alla vigilia del giorno dell’indipendenza di Israele, che per il popolo palestinese è una giornata di lutto nella quale si commemora la Nakba, ossia l’esodo forzato nel 1948 di oltre settecentomila palestinesi dai territori occupati dagli israeliani.

Una scuola superiore in Palestina. Una bandiera palestinese che deve sventolare il giorno dell’Indipendenza di Israele, che per i palestinesi è un giorno di lutto (la nakba). Filas Khoury, esordiente nel lungometraggio, gira (in Tunisia, per ovvi motivi) un film che parla di temi universali (amore, amicizia, lotta contro le ingiustizie, ricerca della propria identità, conflitti generazionali) in un contesto dove l’affermazione dei giovani palestinesi è negata da una tragedia che dura dal 1948. E trova la sua forza e originalità nel mostrare come la tragedia è calata nella quotidianità, e nel portare sullo schermo (con empatia, ironia sferzante e senso del paradosso) una nuova generazione trascurata dai media, che resiste orgogliosamente senza usare la logica della violenza.

ALAM: NOTE DI REGIA

In questo film voglio dare risalto ai giovani palestinesi, che, spontaneamente e a dispetto di tutto, hanno scelto di fare della pacifica lotta contro l’ingiustizia la loro principale missione. I valorosi studenti delle scuole superiori sono diventati per me una grande fonte di ispirazione, da quando ho iniziato a seguirli e osservarli negli ultimi anni. Il mio obiettivo in questo film è mostrare la loro lotta per definire e reinventare sé stessi. Voglio far vedere a tutti che un adolescente palestinese non è diverso dagli altri adolescenti del mondo, ha sogni e aspirazioni simili e tenta di fare nuove esperienze, di trovare amore e riconoscimento mentre si trasforma in adulto.

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