Ahsoka 1x07, "Sogni e follia": la recensione

La recensione del settimo episodio di Ahsoka, la serie di Star Wars ideata da Dave Filoni disponibile su Disney+

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La recensione del settimo episodio di Ahsoka, intitolato "Sogni e follia", disponibile su Disney+.

Giunti al penultimo capitolo di Ahsoka, è inevitabile iniziare a tirare le somme della cavalcata in cui Dave Filoni ci ha guidato in compagnia del suo personaggio-cult. E una cosa che salta all’occhio guardandosi alle spalle è che la sequenza degli episodi, per caso o per scelta che sia, ha un ritmo altalenante: a un episodio incisivo e cruciale per la trama principale spesso ne segue uno dove la tensione cala e si prediligono approfondimenti o esplorazioni di filoni narrativi secondari. Era auspicabile che alla vigilia della stagione finale questo meccanismo venisse messo da parte, costruendo ulteriormente sullo slancio generato dallo straordinario episodio 6; invece anche stavolta si registra una mezza battuta d’arresto: il settimo episodio è ricco e abbondante in termini d’azione e di spettacolarità visiva, ma tutte le questioni correlate ai grandi temi introdotti nell’episodio precedente sembrano messi in pausa.

Scontri e Inseguimenti

La protagonista titolare della serie fa il suo ritorno in scena raggiungendo il resto del cast su Peridea e una volta che le pedine sono state riunite sulla stessa scacchiera, non passa molto tempo prima che i vari pezzi inizino ad affrontarsi in molteplici combinazioni. Sul fronte aereo/spaziale, Ahsoka e il fido droide Huyang ci guidano in un inseguimento/battaglia spaziale tra i detriti e i resti dei purrgil che circondano il pianeta, in una sequenza che richiama e allude ai tradizionali campi di asteroidi dei capitoli cinematografici, con tanto di temporaneo nascondiglio in uno di “quelli più grossi”. In parallelo, e più in sordina, va in scena anche uno scontro più concettuale tra la stessa Ahsoka e le ‘menti’ dei villains, dove la superiorità tattica di Thrawn e quella mistica delle Grandi Madri si impongono rapidamente. Prosegue il leitmotiv ricorrente della serie che vede i nemici perseguire più freddamente trame e piani a livello globale e gli eroi fare scelte più immediate e incentrate su amici e persone care, cosa che nei tempi brevi sembra giocare a favore del nemico. Se in precedenza era Sabine ad averlo fatto per ritrovare Ezra su sprone di Baylan Skoll, stavolta è la stessa Ahsoka a farsi ‘scoprire’ misticamente nel tentativo di rintracciare la fuggiasca Sabine.
Un tema altruistico non dissimile è quello che caratterizza il ritrovato Ezra sulla superficie del pianeta, che si rifiuta di combattere o di fuggire da solo e resta fedele ai piccoli alieni con cui ha stretto amicizia, curandosi della loro sopravvivenza e della loro incolumità. Ezra che, dopo il ritorno in scena della puntata precedente ha l’occasione di mettersi un po’ più in mostra e di guadagnarsi l’applauso dei fan sia a livello di resa del personaggio, fedele al ragazzo che avevamo conosciuto nella serie animata, ma sviluppatosi in una figura e in un fruitore della Forza molto interessante, determinato (vivaddio!) ad astenersi dall’uso delle onnipresenti spade laser per seguire un sentiero più vicino alla Forza in senso puro.

Questioni in Sospeso

C’è qualcosa che manca negli scontri di questo episodio: sebbene siano visivamente impeccabili, ben coreografati e facciano un uso coerente dei personaggi e delle loro motivazioni, tutti hanno il sapore del riempitivo. Di nuovo Ahsoka affronta Baylan, ma invece di essere uno scontro risolutivo, anche stavolta il tutto si conclude con uno stallo. Lo stesso vale per il faccia a faccia tra Shin e i due fruitori della Forza più giovani, forse con l’eccezione che le strade di Baylan e Shin sembrano finalmente essersi separate. Il timore è che i molti nodi che ancora devono giungere al pettine trovino poco spazio – o meglio, poco tempo – per essere risolti in modo approfondito nell’ultimo tassello mancante. Alcune delle sottotrame portate avanti nell’arco della serie avrebbero forse fatto meglio a trovare una loro conclusione in questo episodio, al fine di lasciare maggiore spazio a quelli ancora irrisolti e necessariamente lasciati per il capitolo finale. Ancora una volta, uno degli interrogativi più intriganti e misteriosi è quello che riguarda gli obiettivi e il ruolo di Baylan Skoll, che sembra determinato a distaccarsi da tutti gli eventi in corso per perseguire qualcosa di molto diverso ed estraneo al conflitto attuale.

Chi trova invece una sua conclusione (che, salvo sorprese, potrebbe anche rivelarsi la chiusura della sua partecipazione agli eventi della stagione) è Hera Syndulla, che nella scena d’esordio dell’episodio affronta la Nuova Repubblica per avere disobbedito agli ordini. Tecnicamente è una scena che le regala un ‘lieto fine’, assolvendola dalle accuse di insubordinazione grazie al provvidenziale deus ex-machina di Leia Organa da dietro le quinte. La comparsata di C-3PO è sempre piacevole, ma la chiusura della questione in questo modo lascia parzialmente insoddisfatti, vuoi perché in essenza il tutto si chiude con una ‘protezione/raccomandazione’ da parte di un pezzo grosso, vuoi perché Hera non sembra minimamente turbata o cambiata in qualche modo dall’esperienza (qualche cenno di rammarico per i piloti perduti in occasione della missione non sarebbe guastato, ad esempio).

Preparativi Finali

Più certezza e più soddisfazione concedono i grandi villains, Thrawn e le tre Grandi Madri, i cui piani, come spesso accade quando c’è Thrawn di mezzo, procedono indisturbati ed efficaci. Il tempo dedicato al quartier generale dei cattivi è più limitato, ma – nel loro caso sì – viene costruito con efficacia un crescendo appropriato in attesa del finale, sia per il ‘misterioso’ carico che deve essere trasferito a bordo (anche se una vaga idea ce la siamo fatta!), sia per l’apparente impossibilità degli eroi di interferire, impegnati in altri luoghi e in altri scontri lontani dal fulcro della questione.

L’interrogativo che ci resta alla vigilia del finale di stagione, alla fine, è solo uno: le trame di Thrawn e delle Grandi Madri sono destinate a essere sventate nell’arco dell’ultima puntata oppure tutta la serie non farà altro che preparare il terreno e aprire la strada a una minaccia su grande scala destinata a tenere banco nei capitoli televisivi e cinematografici dello Star Wars che verrà? Tutto lascia propendere per la seconda ipotesi (anzi, a questo punto, l’alternativa rischierebbe di apparire alquanto deludente), ma le risposte definitive le avremo tra una settimana, in un finale di stagione che, di questo siamo certi, non mancherà di far parlare di sé a lungo.

Trovate tutte le notizie su Ahsoka nella nostra scheda.

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