Agents of S.H.I.E.L.D. 1x18 "Providence": la recensione

Agents of S.H.I.E.L.D. si avvia verso il finale di stagione con un episodio di transizione

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Dopo gli sconvolgimenti delle ultime due settimane, direttamente collegati agli eventi di Captain America – The Winter Soldier, un episodio di assestamento per Agents of S.H.I.E.L.D. era prevedibile. Providence è questo, ma non solo. Nella narrazione continuativa del grande universo Marvel, è anche al momento l'ultimo tassello della storia che viene narrata. Se il cinema entra di prepotenza nella serie tv, è molto difficile, per non dire impossibile, che in questo momento avvenga il contrario, ma è comunque soddisfacente e interessante scoprire cosa accade al mondo dopo gli eventi al Triskelion e dopo che l'Hydra è tornata allo scoperto.

Ormai si gioca a carte scoperte. Centipede, e con esso la famosa donna col vestito a fiori, confluiscono pienamente nei piani di Garrett e degli altri leader dell'organizzazione terroristica. Scopriamo come la stessa Raina avesse creduto alla storia dei poteri mentali del Chiaroveggente, mentre la possibilità che Ward stia facendo il triplo gioco viene meno e Garrett raccoglie i pezzi della propria organizzazione per sferrare il nuovo attacco che ci accompagnerà fino alla fine della stagione. Per farlo deve introdursi al "Frigo", una delle tante basi dello S.H.I.E.L.D., e una delle poche messe in sicurezza dopo lo scontro.

La narrazione si spezza in due tronconi paralleli che non si incontrano se non nell'ultima scena dell'episodio. Da un lato l'Hydra, dall'altro lo S.H.I.E.L.D., con Coulson e gli altri in cerca di un posto dove ripartire ancora una volta. Giungono loro in soccorso delle coordinate che indicherebbero la localizzazione di un'ennesima base segreta denominata Providence. È Nick Fury che dall'aldilà – tutti sono ancora convinti della sua morte – aiuta i protagonisti, e soprattutto Coulson, tradito, scoraggiato, ma anche determinato a proseguire nella sua missione. Giunti alla base, i protagonisti incontrano un nuovo agente di nome Eric Koenig (interpretato dalla new entry Patton Oswalt), apparentemente fissato con i pass allo stesso modo in cui Happy Hogan è fissato con i badge, che illustra loro le ultime novità. Sarà tuttavia solo Coulson a conoscere la verità su Nick Fury, che naturalmente non è affatto scomparso, ma vive un'esistenza ancora più segreta.

Il gruppo intanto fa gioco di squadra, ma si trova di fronte a varie difficoltà impreviste. Se Fitz sembra geloso del rapporto instauratosi tra Simmons e l'agente Triplett (B.J. Britt), Melinda sembra aver perso buona parte dell'ascendente che aveva su Coulson e quindi, di riflesso, su tutta la squadra. Appare sempre più legata alla causa invece Skye, che rappresenta chiaramente la chiave per lo sviluppo e il reinserimento del personaggio di Ward: forse in un modo non troppo originale, ma comunque efficace, è la sua unica debolezza. Perché sembra evidente che Ward non stia facendo il triplo gioco per Coulson (troppe persone sono morte per causa sua) ma che in effetti si tratti di un vero agente dell'Hydra. È grazie a lui se Garrett e gli altri entrano in possesso delle armi al Frigo e soprattutto del preziosissimo Gravitonium, che era stato introdotto nella storia nel lontano The Asset.

Episodio di transizione, ma inevitabile e comunque scorrevole nel consolidare meglio la situazione e soprattutto il turning plot stagionale riguardante Ward. Sempre più coralità, sempre meno ironia nella scrittura (tranne un momento improbabile nel quale viene citato Moby Dick): un buon episodio che ha il merito di gettare nella mischia conclusiva tutti gli elementi disseminati lungo la stagione.

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