Agents of SHIELD 7x04 "Out of the Past": la recensione
Questo episodio praticamente è solo un esercizio di stile, ma finché Agents of SHIELD rimane così divertente da seguire va bene
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La trama non è importante e questo episodio praticamente è solo un esercizio di stile, ma finché Agents of SHIELD rimane così divertente da seguire va bene. Seconda tappa negli anni '50 nell'episodio Out of the Past e, relegata la parte sci-fi alla scorsa settimana, questa si concentra sull'omaggio al genere noir. Per nulla velato, anzi. Fin dalle prime immagini si riprende Viale del tramonto con il cadavere in piscina, e poi c'è il monologo interiore di Coulson, il logo della serie, le inquadrature particolari. Insomma, è un gioco con lo spettatore che dura quaranta minuti. Ma è un bel gioco, e soprattutto Agents of SHIELD rispetta le regole.
Molti dei momenti migliori provengono infatti dagli scambi di Sousa con il resto del team, con il quale ha da subito una bella intesa. Buon per lui, che sicuramente se la cava meglio di Enoch, che fa molto ridere quando risponde al telefono, ma è costretto ad ammettere di essere da solo, soprattutto perché Fitz ancora non si vede. Il resto dell'episodio è davvero solo una scusa, in una stagione che fino ad ora non ha presentato una trama forte. A questo proposito però c'è il ritorno di Wellick padre, che riconosce Deke e lo lascia andare, ma che probabilmente rivedremo in futuro.