Agents of SHIELD 7x01 "The New Deal": la recensione

Arrivato all'ultima stagione, Agents of SHIELD guarda al passato, ma non nel modo consueto delle serie tv

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Spoiler Alert
Agents of SHIELD 7x01 "The New Deal": la recensione

Da tradizione, arrivare all'ultima stagione significa guardare al passato, omaggiare tutto quello che è accaduto nella storia, strizzare l'occhio allo spettatore che ha accompagnato i protagonisti per tanto tempo. Agents of SHIELD in effetti guarda al passato, ma non nel modo consueto. Come sappiamo dal finale della sesta stagione, la serie ha introdotto i viaggi nel tempo – che in effetti erano l'unica cosa che mancava a questo punto – e ha spedito tutti i protagonisti negli anni '30. Senza perdere troppo tempo, la première della settima stagione si diverte molto con la premessa, e costruisce un episodio pieno di azione e sorprese.

Si riparte esattamente dal cliffhanger dello scorso anno, con Coulson che ritorna (ancora) ma stavolta come Life Model Decoy. Il risveglio e la velocissima consapevolezza di tutto quello che è accaduto sono la cosa più simile ad un omaggio al passato che vediamo nell'episodio: l'Hydra, Ghost Rider, Quake, tutta la lunga strada fatta fino ad ora. Ma, appunto, è tutto molto veloce e incalzante, perché c'è una missione da compiere. I protagonisti sono negli anni '30 perché devono impedire ai Chronicoms di cambiare qualcosa che impedirà allo SHIELD di nascere. Di cosa si tratta non è chiaro, forse salvare Roosevelt, ma in chiusura scopriremo che si tratta di una falsa pista.

È un periodo di discriminazioni e pregiudizi, la serie lo sa, ed è divertente vedere Daisy e Mack farsi valere di fronte alle persone dell'epoca. Ecco, divertente è la parola chiave. Agents of SHIELD attraversa tutte le fasi dell'universo Marvel con una leggerezza che è dovuta ai suoi limiti, ma a cui si abbandona sempre con la capacità di trarre fuori il meglio. Dopo un momento di spaesamento, Coulson ritorna quello di un tempo, tutto sommato ottimista e positivo di fronte al pericolo, ed è bello riaverlo dopo una stagione di assenza. Addirittura, qui un'inedita versione potenziata (un supereroe si autodefinirà) che gli permette di combattere meglio che in passato.

Sulla coerenza interna della trama meglio non interrogarsi troppo, anche perché qui, da quel che sembra, lo stesso approccio ai viaggi nel tempo sembra diverso rispetto a quello di Endgame. I Chronicoms qui sono una versione di mezzo tra gli agenti di Matrix e dei Terminator – sono anche travestiti da poliziotti – e certamente ci sarebbero varie domande sul perché scegliere proprio un certo obiettivo in un certo momento. Ma, appunto, sono le stesse domande che ci si potrebbe porre per un Terminator qualsiasi, e non vale la pena soffermarsi troppo.

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