Agents of S.H.I.E.L.D. 6x03 "Fear and Loathing on the Planet of Kitson": la recensione

La recensione del terzo episodio stagionale di Agents of S.H.I.E.L.D., in cui seguiamo le storie di Fitz e Simmons, ancora separati tra di loro

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Spoiler Alert
Anche se il titolo della puntata non lo citasse apertamente, verrebbe comunque in mente Paura e delirio a Las Vegas. Questo è il terzo, bizzarro episodio stagionale di Agents of S.H.I.E.L.D., intitolato Fear and Loathing on the Planet of Kitson. Si tratta di una puntata interlocutoria, che serve a raccontarci – per l'ennesima volta – la distanza quasi incolmabile tra Fitz e Simmons, che proprio non riescono a stare insieme. Da una parte l'episodio si aggancia al finale del secondo, con Simmons ben determinata a rischiare il tutto per tutto pur di ricongiungersi con la persona che ama, e dall'altro proprio Fitz, insieme a Enoch, a cercare di sopravvivere.

In questo senso l'episodio è speculare al precedente, interamente ambientato sulla Terra. Messe da parte per un attimo quelle storyline, questa è una puntata totalmente ambientata nel cosmo, in particolare sul pianeta citato nel titolo. Che sarebbe appunto una specie di Las Vegas spaziale, magari un po' più pericolosa di quella vera. Viene citata la celebre frase "quel che succede a Las Vegas... rimane a Las Vegas" e i personaggi avranno modo di affrontare vari tipi di pericoli e impedimenti vari.

Bizzarro quindi perché? Perché ad un certo punto Simmons e Daisy assumono una sostanza, senza alcun motivo che non sia quello di creare questa strana svolta nella storia. Difficile definire gli effetti in un altro modo: è un trip quello affrontato dai due personaggi. Ed è divertente e sufficientemente assurdo vedere Chloe Bennet e Elizabeth Henstridge lasciarsi andare a momenti puramente divertenti che bastano a loro stessi. Fitz e Enoch intanto si conoscono meglio, e nasce una specie di amicizia tra i due, tra l'uomo e il Chronicon (non è un robot, ci viene ripetuto molte volte nel corso della puntata).

L'episodio riesce a caratterizzare abbastanza bene Kitson. Ci sono variazioni mortali sui classici tavoli da gioco d'azzardo, ed è divertente vedere i personaggi interagire con tutto questo. Certo, l'episodio aggiunge davvero poco all'intreccio, o a personaggi che già conosciamo molto bene, e va detto che la separazione tra Fitz e Simmons sta diventando un tormentone eccessivo. Perfino il finale, che regala un momento di soddisfazione solo per toglierlo in un secondo, appare come una crudeltà fuori luogo.

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