Agents of SHIELD 3x12 "The Inside Man": la recensione

Ancora un episodio interlocutorio per Agents of S.H.I.E.L.D., che non riesce a rientrare bene dopo la pausa

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Spoiler Alert
In questo ritorno post pausa della midseason Agents of S.H.I.E.L.D. sembra soffrire una piccola crisi d'identità, o forse più semplicemente si fa sentire la necessità dover gestire la trama orizzontale spalmandola sulla classica – ma ormai logorata – formula dei 22-24 episodi stagionali. Se a ciò si aggiunge l'obbligo di una gestione "a fisarmonica" di una mitologia interna che si deve piegare alla coerenza dell'universo cinematografico – che da parte sua si disinteressa completamente della faccenda Inumani – il ritmo ne risente inevitabilmente. The Inside Man comunque è un episodio più riuscito di Bouncing Back: lavora sulla squadra, sui suoi equilibri interni, costruisce qualcosa per un futuro che però a questo punto speriamo arrivi presto.

Alla fine tutto ciò che accade, a partire dalla minaccia costruita e gestita in modo piatto e già visto, vive di riflessi sulle relazioni interne nella squadra di Coulson. Tutto è preparazione, poco o nulla vive nell'esigenza immediata di costruire qualcosa che porti a tensione, scontri, azione degna di nota. Il fulcro è quello introdotto nel finale dello scorso episodio, cioè la collaborazione forzata tra Coulson e Talbot, appena nominato nuovo vertice dell'ATCU. Gli attriti tra i due aumentano quando Talbot porta con sé Creel, l'Uomo Assorbente che avevamo visto l'ultima volta lo scorso anno in Heavy is the Head (per essere precisi l'uomo era stato citato anche in Daredevil). La squadra, Hunter in particolare, non si fida, e apparentemente ne avrebbe tutte le ragioni.

La faccenda del tradimento di Talbot e Creel si basa su un'ottima intuizione, gestita però troppo frettolosamente. Certo, ad uno sguardo più attento, qualunque spettatore si sarebbe reso conto che qualcosa non quadrava nel voltafaccia, e quindi per anticiparlo era necessario spiegare tutto in fretta. D'altra parte l'idea di convincere un certo personaggio a fare qualcosa di contrario alla sua volontà rapendogli il figlio è una soluzione troppo stanca e piatta per sperare di suscitare un certo coinvolgimento. Lo stesso Coulson, in fondo, non appare mai veramente in pericolo, e la minaccia di Malick per questa volta viene respinta in fretta. Appunto, l'episodio, abbastanza riempitivo, lavora su altro.

C'è il discorso dell'ampliamento della squadra, e quindi di riflesso dei Secret Warriors, c'è l'allontanamento di Bobbi e Hunter, sui quali la serie si sta concentrando parecchio come coppia in vista del pilot Most Wanted (ma sarà una buona idea?), c'è qualche vago accenno alla gestione di una situazione globale sempre più instabile, e magari un riferimento alla possibilità di un vaccino contro i poteri (tutto fa molto X-Men, ma fa soprattutto Civil War). E in generale ci si passa la palla in attesa che Hive assorba l'energia necessaria a tornare a piena potenza. C'è anche un riferimento ad un gruppo di estremisti anti-superuomini chiamato Watchdogs che a quanto pare dovrebbe tornare nelle prossime puntate.

La serie sta girando un po' a vuoto, che considerato il rientro dopo la pausa e la necessità di prendere la rincorsa (davvero, troppi episodi a stagione) per il finale, ci può anche stare. Il problema è che anche i personaggi iniziano a vagare insieme a lei, diventando figure sbiadite di ciò che dovrebbero essere.

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