Agents of S.H.I.E.L.D. 5x04 "A Life Earned": la recensione

La recensione del quarto episodio della stagione di Agents of S.H.I.E.L.D.

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Spoiler Alert
Coulson e i suoi mai così inermi in cinque stagioni di Agents of S.H.I.E.L.D. C'è un discorso di priorità da affrontare e di nemici da cui guardarsi, ma, anche al termine di A Life Earned, la sensazione è che i nostri abbiano fatto ben pochi passi in avanti per migliorare la loro condizione attuale. A quel punto, forse la speranza arriverà dall'esterno, inattesa come un cliffhanger che rilancia le possibilità del gruppo e finalmente completa il nucleo dei protagonisti nel futuro. Quindi un buon episodio questo quarto della stagione. Vengono affrontati alcuni drammi vissuti internamente dai personaggi, c'è tensione e violenza, e si capisce poco a poco sempre più sul futuro dominato da Kree.

A questo proposito Coulson e May vengono a sapere della cattura di Daisy, ma, a parte rompere la faccia a Deke, non c'è molto che possano fare. In generale questo concetto di impotenza di fronte agli eventi lega tutti i personaggi nella condizione attuale, e viene manifestato in modi diversi secondo questo o quel protagonista. Ad esempio, c'è Simmons, stavolta più nella retroguardia e silenziosa, e c'è un momento di tensione che la riguarda nel momento in cui Kasius pretende di conoscere i retroscena dell'arrivo del gruppo, confrontando le versioni della scienziata e di Daisy. Proprio per quanto riguarda Daisy, o Distruttrice di Mondi, qui il senso di impotenza è più tangibile. Al tempo stesso però veicola maggiori informazioni sull'ambiente degli schiavisti e sugli obiettivi di Kasius.

Altro genere di approfondimento è quello che riguarda Mack. Qui per la prima volta la stagione si ricorda del profondo dramma interiore vissuto dal personaggio in conclusione della saga del Framework. L'occasione è data da un uomo che ha nascosto la nascita di un bambino, una situazione che, insieme ad alcune parole molto difficili da ascoltare, ricorda a Mack la perdita, anzi la doppia perdita, della sua Hope. Qui la reazione è di rabbia scomposta, ma è da un lato un utile aggancio alle recentissime motivazioni del personaggio – non è passato molto per i protagonisti – e ci dà inoltre qualche utile informazione sulla gestione delle nascite nel futuro (“ora sì che è una distopia”). Senza contare che il legame tra Mack e Yo-Yo ne esce ancora una volta rafforzato.

Più sacrificata Daisy. Tutto sommato la sua storyline è guidata dall'ambientazione e dalla crudeltà di Kasius, mentre Chloe Bennet perde stavolta a livello di interpretazione nel confronto con Elizabeth Hernstridge. Comunque un episodio corale, dispersivo quel tanto che è normale attendersi, ma che vive soprattutto grazie alla rivelazione di fine episodio. Quindi l'arrivo di Fitz che confonde le carte in tavola e rilancia le possibilità del gruppo. Da quel poco che si capisce lo scienziato ha una consapevolezza molto più ampia del gruppo rispetto al posto in cui si trovano e rispetto alle regole che lo reggono.

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