Agents of S.H.I.E.L.D. 5x03 "A Life Spent": la recensione

La recensione del terzo episodio della stagione di Agents of S.H.I.E.L.D., intitolato A Life Spent

Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.


Condividi
Spoiler Alert
Con questo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D., intitolato A Life Spent, la serie Marvel compie quella parentesi che la riporta ad allinearsi con il finale, all'epoca molto sorprendente, della quarta stagione. Dunque ecco come Coulson e i suoi sono finiti non solo nello spazio, ma addirittura nel futuro, ed ecco come hanno trovato loro malgrado un'attività da svolgere per sopravvivere. Il terzo episodio della stagione rallenta quel tanto che basta per dare solidità e corpo alle varie sottotrame. E ancora una volta si gioca sul gruppo diviso, abbastanza inconsapevole della realtà che lo circonda, costretto ad imparare in fretta per avere qualche possibilità di tornare a casa. Ecco, proprio in questo senso la trama fa qualche passo in avanti.

Coulson studia attentamente gli appunti di Virgil alla ricerca di qualcosa, un indizio che possa metterlo sulle giuste tracce per scoprire il mistero legato al loro arrivo in quel punto e in quel luogo. E lo trova in delle coordinate particolari, che rispondono alla cifra 616, che nell'universo Marvel vuole dire più di qualcosa (c'era un easter egg in Thor: The Dark World). Ma in ogni caso qui si tratta di spingersi pericolosamente dove non dovrebbe esserci più nulla da scoprire, o almeno di ciò è convinta Tess, che comunque decide di aiutare Coulson, May e Mack. La faccenda per il momento si scontra con la necessità di tornare alla base, ma si scopre che il punto di origine di alcune comunicazioni dovrebbe trovarsi sulla superficie della Terra.

Elizabeth Henstridge riesce a tenere salda la propria storyline senza l'aiuto di altri, e non è la prima volta. Complice la presenza inquietante dei Kree e quindi di Kasius, che stavolta le chiedono di istruire in breve tempo una ragazzina con dei forti poteri ancora fuori controllo. Tutto è molto, troppo veloce probabilmente, e strumentale ad una più definita costruzione del mondo alieno e dei rapporti con altre razze. Forse sarebbe stato meglio spalmare la costruzione del rapporto tra Simmons e l'Inumana Abby su almeno due episodi, considerato che probabilmente sarà importante in futuro. Daisy quasi non pervenuta, si aggira pericolosamente per la base, si riscatta con una buona scena di combattimento e con la svolta finale del tradimento (doppio?) di Deke. Fitz invece ancora del tutto assente.

Rimangono i gesti affettuosi e quei sentimenti ma compiutamente espressi tra Coulson e May, che ci ricordano il profondo rispetto che comunque tutti questi personaggi provano l'uno per l'altro. Yo-Yo, casomai ci fossero ancora dubbi, è un membro a tutti gli effetti della squadra, e questa settimana si rende protagonista di un bel momento alla Quicksilver (ormai si chiamano così), mentre Mack è diventato un generatore di one-line-joke.

Continua a leggere su BadTaste