Agents of S.H.I.E.L.D. 4x16 "What If... ": la recensione

Agents of S.H.I.E.L.D. ritorna: i protagonisti sono intrappolati in una realtà terribile

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Spoiler Alert
Immaginate un'America nella quale un gruppo di persone, accomunate da una semplice componente, vengano discriminate, schedate, perseguitate. Ha qualcosa del regime totalitaristico la premessa del nuovo arco narrativo di Agents of S.H.I.E.L.D., l'ultimo della quarta stagione. Si riparte da zero, o quasi, da un numero imprecisato su una scala delle probabilità generate dal Framework, l'invenzione di Radcliffe pericolosamente manipolata da AIDA, che non risparmia niente e nessuno. Tutto è immaginario, si dirà, ma è anche difficile affidarsi continuamente a questa convinzione che, in più frangenti dell'episodio, saprà di illusione. Quindi un buon ritorno per la serie Marvel.

I What if, anche titolo della puntata, sono estremamente divertenti da vedere, e raramente gli autori delle serie tv, potendo, si negano il piacere di giocare con gli stereotipi dei personaggi che abbiamo imparato a conoscere. Agents of S.H.I.E.L.D., come tutto l'universo Marvel del resto, non ha limiti di sorta, quindi perché non introdurre una realtà parallela? Probabilmente quest'ultima definizione non è del tutto giusta, dato che si parla di una simulazione, ma la profondità e la precisione del dettaglio fanno sorgere più di un dubbio. Noi vediamo questa realtà in ogni scena attraverso gli occhi di un personaggio che conosciamo, ma cosa accade in quei momenti in cui a parlare sono persone generate dalla simulazione: quei momenti esistono, anche solo off- screen?

Ma per il momento la serie si preoccupa giustamente di questioni più importanti. Questo è il mondo in cui l'Hydra ha trionfato, generando un sistema persecutorio e molto presente nella vita delle persone. I sequestri sono all'ordine del giorno, gli Inumani vengono rintracciati dalle forze guidate dalla stessa Aida, da Fitz e da May, in questo caso ai vertici della malvagia organizzazione. Gli Inumani, che si confermano i "mutanti" di questo versante dell'universo Marvel orfano degli X-Men, sono ancora una volta simbolo di persecuzione e pregiudizio. Ognuno trarrà le proprie conclusioni circa eventuali riferimenti alla politiche interne condotte negli States negli ultimi mesi.

Protagoniste sono Simmons e Daisy, e bisogna dire che entrambe si muovono agilmente in un mondo che non è il loro, che è assolutamente ostile, ma nel quale imparano a lottare in fretta. Ci sarà modo di rintracciare Coulson, e forse un momento di riscatto per Ward, che riesce ad apparire anche in questa stagione. Gli sviluppi e i dialoghi non sono particolarmente originali, anche perché davvero tutto si basa su una formula abbastanza già vista. Simmons urla a Coulson la verità, questo in un primo momento la allontana, ma in fondo percepisce che qualcosa non coincide nei propri ricordi ("It's a magical place"). E possiamo immaginare uno schema simile anche per i prossimi episodi, a difficoltà crescente nel momento in cui andranno risvegliate le persone più vicine all'Hydra.

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