Agents of S.H.I.E.L.D. 4x12 "Hot Potato Soup": la recensione

La recensione del dodicesimo episodio della stagione di Agents of S.H.I.E.L.D., in cui torna una vecchia conoscenza

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Spoiler Alert
L'intero svolgimento di Hot Potato Soup, ultimo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D., con tutti i suoi strascichi di indubbia importanza per quanto riguarda la trama generale della serie, muove dal rapimento di uno dei Koenig. Ritorna quindi sotto multiple vesti Patton Oswalt, sempre piacevole ogni volta che appare nella serie. In generale l'episodio veicola, attraverso la caccia improvvisa al Darkhold da parte delle due fazioni avversarie, un nuovo senso di urgenza alla storia, qualcosa di necessario all'ombra della quale si sviluppano altri conflitti irrisolti che probabilmente verranno riscoperti in seguito.

Uno su tutti, il valore umano che si vorrebbe dare alla vita dei LMD. Radcliffe mette lì dei discorsi "alla Westworld", tanto per chiamarli in un modo immediatamente comprensibile, anche se è chiaro che sono riflessioni che partono da lontano. Poco di originale, e nulla che si possa empaticamente applicare allo stesso falso Radcliffe, che di umanità ne dimostra ben poco. Allora il valore delle affermazioni che ascoltiamo viene applicato per associazione a May.

L'avremmo fatto automaticamente e senza indicazioni superflue, ma va bene così, lo scambio tra Radcliffe e Mack è comunque ben gestito. Funziona però meglio la falsa May, il suo abbracciare le paure, le ansie, i desideri - come li chiamerà lei stessa - della persona su cui è stata modellata. Arriverà un bacio, e forse la reazione di Coulson, soprattutto dopo ciò che era appena accaduto, poteva essere più forte.

A proposito di Coulson, scopriamo che è lui l'oggetto dell'interesse di questo misterioso e forzuto Anton Ivanov, conosciuto finora come il Superiore. Francamente la scoperta è un po' deludente, se davvero il leader dei Watchdogs è l'uomo di cui abbiamo sentito parlare fino ad ora. Non ha molto carisma questo personaggio che in altri momenti avremmo identificato addirittura come sacrificabile e le cui motivazioni contro Coulson sono pretestuose a dir poco. Più interessante, ma anche qui la scrittura sarebbe sempre troppo "ad hoc", se entrasse in gioco il padre di Fitz, che comunque in qualche modo tornerà dato che rimane da scoprire un collegamento con Radcliffe.

L'episodio nonostante tutto intrattiene come al solito, soprattutto grazie ai vari momenti con la strana famiglia Koenig. Dai molti riferimenti a Star Wars, uno fantastico in cui Radcliffe cerca di scoprire l'ubicazione del Darkhold, al dialogo tra Sam e Daisy sulle fanfiction a tinte rosse tra Quake e la Vedova Nera.

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