Agents of S.H.I.E.L.D. 4x12 "Hot Potato Soup": la recensione
La recensione del dodicesimo episodio della stagione di Agents of S.H.I.E.L.D., in cui torna una vecchia conoscenza
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Uno su tutti, il valore umano che si vorrebbe dare alla vita dei LMD. Radcliffe mette lì dei discorsi "alla Westworld", tanto per chiamarli in un modo immediatamente comprensibile, anche se è chiaro che sono riflessioni che partono da lontano. Poco di originale, e nulla che si possa empaticamente applicare allo stesso falso Radcliffe, che di umanità ne dimostra ben poco. Allora il valore delle affermazioni che ascoltiamo viene applicato per associazione a May.
A proposito di Coulson, scopriamo che è lui l'oggetto dell'interesse di questo misterioso e forzuto Anton Ivanov, conosciuto finora come il Superiore. Francamente la scoperta è un po' deludente, se davvero il leader dei Watchdogs è l'uomo di cui abbiamo sentito parlare fino ad ora. Non ha molto carisma questo personaggio che in altri momenti avremmo identificato addirittura come sacrificabile e le cui motivazioni contro Coulson sono pretestuose a dir poco. Più interessante, ma anche qui la scrittura sarebbe sempre troppo "ad hoc", se entrasse in gioco il padre di Fitz, che comunque in qualche modo tornerà dato che rimane da scoprire un collegamento con Radcliffe.