Agents of S.H.I.E.L.D. 4x10 "The Patriot": la recensione

La recensione del decimo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D., la storia prosegue svelando dei segreti

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Spoiler Alert
Maschere che cadono e rivelano verità nascoste. Tutto questo in un episodio di Agents of S.H.I.E.L.D., intitolato The Patriot, nel quale gli eventi si assestano e calmano dopo il ritorno della scorsa settimana. Alcuni colpi di scena vengono consolidati, gli si dà una forma più definita in vista degli scontri futuri, ma per il resto ci troviamo di fronte ad una puntata di transizione. Il risultato è un episodio inferiore a quello della scorsa settimana, quasi un riempitivo in cui non tutti i personaggi riescono ad emergere. Probabilmente un dazio necessario da pagare per una stagione così lunga.

Funziona l'idea di aprire l'episodio con la vera riabilitazione di Daisy alla luce del sole. Tanto tempo è passato da quando l'avevamo vista darsi alla fuga, quasi braccata da un'agenzia che nel frattempo era uscita allo scoperto con un nuovo direttore. Daisy ci appare un po' in difficoltà nel ricevere elogi e onoreficenze, ma molto più a suo agio nel confrontarsi con una minaccia improvvisa. Questa stessa minaccia spingerà il vertice dello S.H.I.E.L.D. lontano. In quest'occasione Mace, insieme a Coulson e Mack, si troverà ad affrontare la sua sfida più grande finora.

Il grande segreto che viene fuori è che in realtà una delle prime rivelazioni della quarta stagione non è tale. In realtà Mace non è un Inumano, ma è una sorta di versione moderna di Captain America. Meno appariscente, meno forte senza dubbio, ma l'obiettivo di Talbot e dei vertici era lo stesso: dare un volto patriottico e rassicurante alla nazione e al mondo che si preparava a riaccogliere l'agenzia dopo lo scandalo dell'Hydra. L'episodio funziona molto bene nel tratteggiare la figura di Mace. Tra segreti, confidenze, veri gesti di coraggio, ne esce fuori il ritratto di un buon personaggio che, a parte le esigenze concrete, si merita la stima di Coulson, che gli concede di rimanere al suo posto.

Il resto oscilla necessariamente tra la vera e la falsa May, tra gli esperimenti di Radcliffe e le esigenze sempre più pressanti di Aida (fino a quando riuscirà a tenerla sotto controllo?). Non è un segmento particolarmente brillante, ma appunto, era necessario per dare corpo a questa storyline. In particolare bisogna sottolineare il lavoro sul confronto tra il LMD di May e Daisy. Probabilmente anche questo legame particolare avrà un peso al momento della resa dei conti.

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