Agents of S.H.I.E.L.D. 4x09 "Broken Promises": la recensione
Il ritorno di Agents of S.H.I.E.L.D. dopo la piccola pausa segna l'inizio di un nuovo arco narrativo incentrato sui Life Model Decoy
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Si riparte da Aida, indispensabile nel risolvere la crisi che vedeva Fitz e Coulson in pericolo di vita, ma probabile vittima lei stessa dell'utilizzo del Darkhold. Almeno è questa la versione che ci viene raccontata per tutto l'episodio, mentre i nostri cercano di fermare la minaccia in atto. L'androide getta nel caos l'intera base e, mentre i vertici sono impegnati in un'altra importante missione, riesce a impadronirsi del libro e dei segreti che contiene. Inizia una caccia al robot intervallata dai commenti di un Mack mai così cinefilo, che se la prende in particolare con Radcliffe per aver creduto di poter tenere sotto controllo la sua creatura (quando invece, "i robot si ribellano sempre").
Eppure le esplosioni di scrittura sono tutte per il post-finale. Quando la crisi sembra rientrata, ma avvertiamo comunque che qualcosa non va, scopriamo che la mente di tutto era proprio Radcliffe. Ed è una costruzione del personaggio che, seppur inaspettata, non ci appare out of character. Holden è sempre stato un personaggio, se non "cattivo", quantomeno ambizioso e privo di scrupoli, che non si schiera con una parte in base a considerazioni morali ma solo grazie al fatto che quella parte potrà fornirgli gli strumenti di cui ha bisogno. E quindi May ancora prigioniera, e quindi una nuova e più pericolosa Aida.