Agents of S.H.I.E.L.D. 4x05 "Lockup": la recensione
Coulson e Daisy tornano insieme in missione nell'ultimo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D.
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A proposito di Robbie, anche lui forse ritroverà se stesso in quella prigione, ma potrebbe non piacergli. Ghost Rider funziona – e dovremmo soffermarci forse di più su questo – perché rappresenta l'istinto di un personaggio che prende il sopravvento su di lui, un po' come Hulk. Per funzionare occorre che la persona alle sue spalle sia abbastanza interessante e vera da coinvolgerci. Non basta un teschio in fiamme per infiammare anche noi. Ecco quindi che si è lavorato e si continua a farlo, sulle motivazioni del personaggio, sulla sua moralità deviata ma comunque coerente, sulla sua sete di vendetta e furia (molto riuscita la scena seguente all'uccisione del carcerato). Deve crescere ancora, ma la strada è quella giusta.
In generale Agents of S.H.I.E.L.D. quest'anno non ha ancora chiarito bene cosa vuole essere. Il racconto funziona, e al quarto anno può permettersi di poggiare quasi interamente sulla familiarità con i protagonisti che ben conosciamo. Le storyline rimangono vaghe. Gli Inumani certamente, ma anche e soprattutto il misterioso Darkhold e la natura dei poteri scatenati, che però sembrano tendere verso una spiegazione più "scientifica" e meno sovrannaturale, ammesso che nell'universo Marvel questa distinzione abbia senso.