Agents of S.H.I.E.L.D. 4x02 "Meet the New Boss": la recensione

Agents of S.H.I.E.L.D. ci presenta il nuovo direttore dell'organizzazione, mentre Daisy conosce meglio Ghost Rider

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Spoiler Alert
... same as the old boss.

In realtà il nuovo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D. non sembra voler giocare sulle somiglianze tra il nuovo direttore dell'organizzazione e qualunque altra persona che abbia occupato la carica prima di lui. Jeffrey Mace, interpretato da Jason O’Mara, è molto diverso da Phil Coulson, che a sua volta era molto diverso da Nick Fury. Diversi uomini per diverse epoche e per diverse esigenze. Addirittura nell'episodio viene citata, e non sembra essere un caso, anche Peggy Carter, co-fondatrice dell'agenzia di sicurezza. Nick Fury è l'uomo d'azione e carismatico, Phil Coulson è la figura ideale per tenere insieme un piccolo gruppo di persone e tenere al tempo stesso un profilo basso, Jeffrey Mace è il volto rassicurante e la personalità piacevole che bisogna mostrare al mondo esterno.

Ognuno di loro ha portato qualcosa all'interno dell'organizzazione, e continua a farlo. Nel mondo degli Accordi di Sokovia, lo S.H.I.E.L.D. è pronto a tornare sotto i riflettori da organizzazione legittima. Con Steve Rogers introvabile, bisogna reinventarsi per il pubblico. Potevamo aspettarci un personaggio antipatico, o stupido, o con doppi fini. In realtà questo Mace non è nulla di tutto ciò: sembra davvero l'uomo giusto al posto giusto. Certo, anche lui ha uno scheletro nell'armadio, e la puntata ce lo getta in faccia con forza al termine di una sequenza concitata, ma sono quasi più interessanti le sue interazioni con Coulson, il suo cercare di imbonirsi i visitatori del quartier generale, il suo fare squadra con Simmons in un momento particolare. Insomma, promosso.

Per quanto riguarda Ghost Rider è ancora presto per le valutazioni, ma una cosa sembra chiara. Il personaggio sotto i riflettori qui è Robbie Reyes, e non la sua controparte fiammeggiante. Ghost Rider c'è, fa il suo "numero", ma rimane sempre un'estensione di un personaggio umano che si cerca di rendere realistico e con una propria morale. E al tempo stesso si sta cercando di costruire un'intesa a lungo termine con Daisy. Sono due personaggi interessanti insieme, e il loro rapporto funziona. A proposito di Daisy, molto riuscita, più che il suo momento action con la squadra, l'interazione seguente con Mack e Fitz, con quest'ultimo che dopo una parentesi silenziosa si scaglia contro di lei, probabilmente interpretando il pensiero di tutti, anche degli assenti.

Funziona l'idea di riprendere fin da subito con i problemi di May e con la vicenda dei "fantasmi", puntando sempre forte sulla linea orizzontale. Il tutto si inserisce in una deriva mistica-sovrannaturale che tocca solo marginalmente una motivazione pseudoscientifica e in generale si avvicina sempre di più ad un universo in cui tutto è possibile, e non a caso dove tra non molto farà la sua comparsa Doctor Strange.

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