Agents of S.H.I.E.L.D. 3x16 "Paradise Lost": la recensione
Puntata di approfondimento e transizione per Agents of S.H.I.E.L.D., che prepara l'ingresso per i Secret Warriors
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La missione verso la quale vengono spediti Daisy e Lincoln sà più di riempitivo, così come l'artefatto che devono recuperare appare più come un'espediente di scrittura per allontanarli dal resto del team. Toccherà a loro, già dalla prossima settimana, assemblare i tanto attesi Secret Warriors. E sarà allora che inizierà il conto alla rovescia verso lo scontro finale con l'Inumano esiliato. I fuochi della scorsa settimana intanto sono tutt'altro che spenti, e come era facile ipotizzare i flash di morte dal futuro provocati da Charles hanno avuto un certo impatto su Malick, che ormai sa che sarà Hive a ucciderlo, e Daisy, che ha visto la morte di uno dei suoi "guerrieri" nello spazio. Come sappiamo dall'episodio Spacetime, e non c'è ragione di credere che la regola non sia mantenuta anche in futuro, gli eventi delle visioni non possono essere cambiati.
Su un altro versante, è molto interessante il confronto serrato e a cuore aperto tra Coulson e Fitz, con il primo che non si capacita per la sopravvivenza di Ward, pur riconoscendo la morte dell'ex agente e intuendo che qualcosa non va. Torna l'idea, che tiene sempre banco quando si parla di sicurezza nazionale e di limiti da dover o non dover infrangere, di non potersi spingere troppo oltre per paura di assomigliare al nemico. Qualcosa che ci riporta alle tematiche di Captain America 2 e che incidentalmente potrebbe essere toccata anche da Civil War.