Agents of S.H.I.E.L.D. 3x16 "Paradise Lost": la recensione

Puntata di approfondimento e transizione per Agents of S.H.I.E.L.D., che prepara l'ingresso per i Secret Warriors

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Spoiler Alert
Puntata di transizione e approfondimento per Agents of S.H.I.E.L.D., che questa settimana divide in due il gruppo principale, mentre concede più di un posto sotto i riflettori ai cattivi della situazione. È infatti Gideon Malick, con grande sorpresa, ad essere il protagonista tra i tanti dell'episodio. E bisogna dire che la serie Marvel fa un buon lavoro sul personaggio, puntellando la sua caratterizzazione e i dubbi sempre maggiori su Hive con alcuni flashback che scavano nel passato e ci consegnano un personaggio più completo, col quale non possiamo empatizzare, ma di cui possiamo riconoscere qualche sfumatura in più. Per il resto l'episodio si limita a congelare l'attimo.

La missione verso la quale vengono spediti Daisy e Lincoln sà più di riempitivo, così come l'artefatto che devono recuperare appare più come un'espediente di scrittura per allontanarli dal resto del team. Toccherà a loro, già dalla prossima settimana, assemblare i tanto attesi Secret Warriors. E sarà allora che inizierà il conto alla rovescia verso lo scontro finale con l'Inumano esiliato. I fuochi della scorsa settimana intanto sono tutt'altro che spenti, e come era facile ipotizzare i flash di morte dal futuro provocati da Charles hanno avuto un certo impatto su Malick, che ormai sa che sarà Hive a ucciderlo, e Daisy, che ha visto la morte di uno dei suoi "guerrieri" nello spazio. Come sappiamo dall'episodio Spacetime, e non c'è ragione di credere che la regola non sia mantenuta anche in futuro, gli eventi delle visioni non possono essere cambiati.

Ogni passo conduce solo più vicini alla realizzazione di quel futuro, ed è così che Daisy, di fronte al pericolo immediato che corrono gli altri agenti, decide di convocare gli altri Inumani. C'è quindi un singolare e inaspettato parallelo tra l'agente e il nemico dell'Hydra, che è decisamente più interessante delle schermaglie accennate – e speriamo rimangano tali – tra Daisy e Lincoln circa il passato oscuro di quest'ultimo. È un episodio che, senza approfondire troppo, riserva qualche linea di dialogo alla mitologia dei mutanti sulla Terra e su ciò che avvenne con i Kree, e questo ci fa piacere perché rende più curato e tangibile il percorso di questi personaggi verso quella che sarebbe diventata l'Afterlife.

Su un altro versante, è molto interessante il confronto serrato e a cuore aperto tra Coulson e Fitz, con il primo che non si capacita per la sopravvivenza di Ward, pur riconoscendo la morte dell'ex agente e intuendo che qualcosa non va. Torna l'idea, che tiene sempre banco quando si parla di sicurezza nazionale e di limiti da dover o non dover infrangere, di non potersi spingere troppo oltre per paura di assomigliare al nemico. Qualcosa che ci riporta alle tematiche di Captain America 2 e che incidentalmente potrebbe essere toccata anche da Civil War.

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