Agents of S.H.I.E.L.D. 3x15 "Spacetime": la recensione

Il team Coulson affronta una situazione "timey wimey": Agents of S.H.I.E.L.D. questa settimana gioca con lo spaziotempo

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Spoiler Alert
Nonostante il nome della puntata potesse aprire le porte ad un episodio confuso e intricato, che giocasse su predestinazione e capacità di giocare con il futuro, Spacetime decide di seguire la via più semplice. Lo intuiremo ben presto, e non potremo che essere d'accordo con gli autori di Agents of S.H.I.E.L.D. che, almeno in questo caso, hanno preso la decisione giusta nel non volersi complicare la vita. L'episodio intanto è molto godibile, e anche se non tutto quello che vedremo ha un senso, poco importa: per la prima volta, davvero, dopo il ritorno dalla midseason, abbiamo la sensazione di muoverci in direzione di qualcosa di grosso e definitivo. Una sensazione condivisa anche dal gruppo di Coulson.

La formula dell'Inumano della settimana non è necessariamente un male. Dipende tutto da come viene giocata a inserita all'interno della trama più grande, qualunque essa sia, dato che al di là dello scontro tra lo S.H.I.E.L.D. e Hive non abbiamo molti indizi. Questa settimana gli eventi vengono scatenati – o forse no – dai poteri di Charles. Chiunque tocca l'uomo riceve una breve visione di morte dal futuro. A farne le spese è Daisy, che si trova di fronte ad una serie di flash poco incoraggianti che riguardano una missione per salvare proprio l'uomo dall'Hydra. Puntualmente il rapimento arriva e, dopo una breve riunione nella quale Fitz e Simmons spiegano alla squadra come il tempo non può essere mutato e come presente, passato e futuro in realtà fanno tutti parte di un unico momento fisso e deciso, la squadra entra in azione.

Il principio di autoconsistenza di Novikov (ok, qui non ci sono viaggi nel tempo, si parla più che altro di immutabilità) la fa da padrone: e meno male, dato che per una serie come Agents of S.H.I.E.L.D.  che non tratta questi argomenti creare qualcosa di più ingarbugliato sarebbe stato troppo difficile. Rimangono alcuni punti poco riusciti, come tutta la parentesi che vede Malick e Hive rapire Charles solo per poter ricattare il capo di un'azienda che ha sviluppato un particolare esoscheletro. Piano molto macchinoso e situazione molto assurda, ma ciò che ci chiediamo è se, nel mondo Marvel, una tecnologia di questo tipo sia davvero così sorprendente. In realtà poi scopriremo che il piano dell'Hydra, o meglio di Hive, nasconde qualcosa di più. È qui che la serie inizia a raccontarci la caduta di Malick, che probabilmente nelle premonizioni causate di Charles ha visto il tradimento dell'Inumano.

Il rientro in gioco di Lash è improvviso e fa soprattutto buon gioco nell'impedire a May di andare in missione (ma appunto, le cose non sarebbero potute andare diversamente, e quindi va bene così), però è anche un ritorno gradito in vista dello scontro che si profila. Daisy ritorna protagonista al centro dell'azione, e Chloe Bennett tiene molto bene sulle spalle il peso dell'episodio, mentre ci dà grande soddisfazione il fatto che il ritorno del falso Ward non sia più un segreto.

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