Agents of S.H.I.E.L.D. 3x10 "Maveth" (midseason finale): la recensione

Arriviamo al midseason finale di Agents of S.H.I.E.L.D. seguendo la squadra sul pianeta alieno

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Spoiler Alert
Il midseason finale della seconda stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. era lo spartiacque fondamentale della serie. Portava tutto ad un livello più elevato, dove i superpoteri erano la regola e non l'eccezione, dove gli Inumani erano una realtà e non una leggenda, e dove il team di Coulson si ritagliava uno spazio per poter dire la propria. Questa conclusione della midseason vorrebbe creare qualcosa di simile, a partire dalla scena conclusiva che riprende in chiave negativa la mutazione subita da Skye trasportandola su un nuovo personaggio. Non il migliore degli episodi, più azione che intreccio, poche rivelazioni e tanta tensione, ma lo spettacolo non perde in efficacia, rilanciando per il lontano marzo del 2016 una seconda parte che promette molto.

Quanto agli eventi raccontati non c'è molto di sorprendente. L'episodio si divide in due rigidi blocchi: il blu del pianeta ostile dove Ward, Coulson ("Tatooine!", la febbre per l'arrivo di Star Wars si fa sentire tanto) e Fitz cercano l'Inumano esiliato e Will, e il nero della notte che vede il team del direttore ad interim Mack condurre un'azione di salvataggio nei confronti di Simmons e contro i soliti brandelli dell'Hydra. L'alternarsi di momenti action collettivi non lascia molto spazio alla costruzione di situazioni personali.

Personaggi come Simmons, Hunter Bobbi e gli altri "Secret Warriors" fanno il loro lavoro e non molto di più, mentre Mack fatica abbastanza – nonostante la voce grossa – a fare le veci del capo. Ad un certo punto sembra che May potrebbe ricevere un ulteriore momento di confronto con Andrew/Lash e invece tutto viene rimandato ad un futuro prossimo. Idem per Daisy e Lincoln, con la serie che insiste sul loro rapporto, ma francamente senza sostenere molto bene questa coppia (per dirne una, Coulson-Rosalind avevano ricevuto un trattamento migliore).

Anche per la mancanza di sorprese in questo segmento, la parte più interessante è senza dubbio quella sul pianeta alieno. Vediamo resti di una città (Kree?) abbandonata, e ritroviamo Will. La scelta di annullare molto semplicemente il conflitto tra Simmons, Fitz e l'astronauta potrebbe sembrare una rapida via di fuga, ma in fondo chi aveva voglia di perdere tempo a seguire un triangolo del genere? Molto intenso – parte più "intima" di un episodio per il resto adrenalinico – la vendetta trattenuta a stento da Coulson e poi lasciata esplodere contro un inerme e abbattuto Ward.

La rivelazione conclusiva su Ward posseduto da "It" non ci può sorprendere del tutto, ma sicuramente ci convince. L'arco narrativo di questo personaggio è stato una costante molto interessante e riuscita della serie, ma al tempo stesso sembrava aver detto tutto il necessario. Per quelli che temevano di lasciar andare il personaggio, ma al tempo stesso desideravano qualcosa di radicale, la serie trova una via di mezzo che convince un po' tutti, cancellando una parte del personaggio (che però continuerà a vivere tramite le memorie rubate dal parassita, un po' come Will) e rigettandolo nella mischia come nemesi della seconda parte della stagione.

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