Agents of S.H.I.E.L.D. 2x04 "I Will Face My Enemy": la recensione

Quarto episodio per Agents of S.H.I.E.L.D., con May e Coulson in azione alla ricerca di un manufatto

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Spoiler Alert
I Will Face My Enemy non smuove troppo le acque della serie, ma si limita a consolidare determinati rapporti e personaggi, in relazione a se stessi e al gruppo. Al quarto episodio Agents of S.H.I.E.L.D. rallenta, ma non molla la presa, con May e Coulson in prima linea nel recupero di un manufatto, quindi l'ennesimo scontro a distanza con l'Hydra e un Fitz che finalmente emerge dall'ombra in cui la sua condizione l'aveva confinato per riunirsi al gruppo e ripartire. Un buon episodio, che ricorderemo soprattutto per un combattimento tra due May.

Sul retro di un dipinto del Cinquecento, scampato all'incendio in una chiesa, vengono trovati dei misteriosi quanto indecifrabili simboli, uguali a quelli che Coulson ha tracciato nel finale della seconda stagione, e che ancora oggi non gli fanno dormire sonni tranquilli. La squadra si mobilita per il recupero, e il nuovo direttore dello S.H.I.E.L.D., in compagnia di una May che, suo malgrado, deve interpretare un personaggio più affabile e sorridente del solito, si recano ad una festa per rubare il dipinto. Scopriranno di non essere i soli interessati al recupero, e dovranno affrontare, insieme al resto del team, una pericolosa sfida.

I momenti migliori della puntata riguardano il prima, il durante e il dopo nell'interazione tra Coulson e May. Dalla festa alla quale si imbucano – la scrittura non si fa scappare l'occasione di giocare a ribaltare il normale carattere schivo di May – al rapimento del personaggio, che viene rimpiazzato da qualcuno in grado di assumere le sue fattezze, ad un finale nel quale avviene un passaggio di consegne virtuale tra i due nel caso in cui Coulson non dovesse sopravvivere alla sua condizione attuale. Praticamente Ming-Na Wen si fa in tre nell'episodio, e il suo è un ottimo lavoro per il personaggio del team che forse più di tutti aveva subito meno cambiamenti tra una stagione e l'altra.

Attimi di gloria anche per Fitz, che in un attimo di crisi trova il modo di rialzare la testa dopo l'allontanamento di Simmons e di reintegrarsi nella squadra. Non era mai stato esiliato dagli altri, ma inevitabilmente la sua condizione personale aveva avuto un brutto contraccolpo sulla sua autostima e sulle capacità che poteva mettere a disposizione. Nella scomparsa delle allucinazioni abbiamo la conferma di una stabilità che, se ancora non è ritrovata, non è più così inafferrabile. I Will Face My Enemy è quindi un buon episodio, una piccola parentesi forse necessaria, forse no (22 episodi sono tanti da gestire), ma che comunque la serie ha sfruttato bene, e che non ci lascia esattamente nella condizione di prima. Il contatto, poco piacevole, tra Raina e i vertici dell'Hydra, anticipa intanto gli eventi della prossima settimana.

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