Agents of S.H.I.E.L.D. 2x03 "Making Friends and Influencing People": la recensione
Nel nuovo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D. ritorna Simmons in un contesto sorprendente
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L'agente Simmons è tornata in azione. Dopo averla vista per due episodi solo come parto della mente di Fitz, ora Elizabeth Henstridge riprende pienamente il ruolo dell'agente ottimista, un po' svampita, ma molto preparata, che aveva assunto nella prima stagione. Torna in un contesto che, al di là dei promo spoileratori, era difficile immaginare, e soprattutto con una delle intuizioni di montaggio più intelligenti viste finora nello show. Lo fa sulle note scacciapensieri di "God Help the Girl", quindi l'allegra – almeno per Simmons – routine mattutina fino al lavoro, quattro chiacchiere all'ingresso, un sorriso costante sul volto. BAM! Il simbolo dell'Hydra.
Più dei primi due episodi, "Making Friends and Influencing People" è un episodio focalizzato più sulle dinamiche del gruppo e sul recupero dei personaggi che sulla grande storia della serie. Ancora Skye che si allena al poligono sotto lo sguardo di May, quindi Hunter che si prende una colpo da May e una battuta tagliente da Skye ("You don't give the orders, Trainspotting"/"I’m not Scottish!") e soprattutto Fitz che si vendica con Ward per il male subito. Lo fa in una scena cattiva al punto giusto, che rientra tutta nel tentativo di empatia che la scrittura sta costruendo nei confronti del personaggio traditore, un'idea che viene ribadita puntualmente in un confronto finale con Skye. Non si può e non si deve tornare agli equilibri della prima stagione – un percorso di redenzione sarebbe fuori luogo – ma è interessante vedere cosa la serie vuole fare con Ward.