Agents of S.H.I.E.L.D. 1x13 "T.R.A.C.K.S.": la recensione

Buon episodio per Agents of S.H.I.E.L.D., ambientato in Italia e con un cameo per Stan Lee

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Le puntate di Agents of S.H.I.E.L.D. continuano ad uscire con il contagocce, e altrettanto lentamente la serie di Joss Whedon prosegue nel costruire la propria mitologia interna. Una disavventura su un treno italiano è occasione per affrontare ancora una volta i caratteri all'interno del loro ruolo nell'organizzazione, ma soprattutto nelle relazioni interpersonali sempre più comprensibili e delineate. Una struttura narrativa diversa dal solito rende T.R.A.C.K.S. un episodio dal ritmo particolare, mentre il doppio climax con il quale si conclude la puntata ci lascia ancora una volta con il fiato sospeso per la prosecuzione della storia.

Dopo il salvataggio di Coulson prosegue la lotta contro il Chiaroveggente e Quinn. Un treno nel nord est dell'Italia è lo scenario per un'avventura che assume la prospettiva ora di un membro della squadra, ora di un altro, in un continuo oscillare avanti e indietro della narrazione che di volta in volta riprende scene già mostrate evidenziandone un nuovo punto di vista. Mentre c'è spazio per un cameo, ampiamente anticipato, di Stan Lee (sul quale francamente non c'è nulla da dire), la maggior distrazione rischia di essere l'improbabile pronuncia degli "italiani" presenti sul treno con i nostri agenti. Il realismo e la verosimiglianza non sono esattamente due cardini dell'episodio, ma non arriviamo al punto di rimpiangere una certa puntata dei Simpson in cui Homer e compagni passavano in agilità dalla Toscana a Roma a Venezia.

Più interessante l'ennesima decostruzione e ricostruzione del personaggio di Mike, che riprende quindi il cliffhanger dell'undicesimo episodio per riproporre un personaggio che troviamo asservito, suo malgrado, a Quinn e ai nemici dello S.H.I.E.L.D. La sua mutazione è praticamente completa, e un esplicito riferimento finale ci informa che ci troviamo di fronte al personaggio di Deathlock. Intanto Skye lotta tra la vita e la morte in seguito a due colpi di pistola ricevuti. Non che ci sia il minimo dubbio circa la sua sopravvivenza, ma la preoccupazione e il risentimento della squadra è ben reso, soprattutto quello di Coulson, che dopo le rivelazioni della scorsa settimana è evidentemente più legato alla ragazza.

Non mancano momenti divertenti, come quello che vede Coulson e Ward alle prese con gli ologrammi normalmente manovrati da Fitz-Simmons. May si conferma la solita macchina da combattimento, mentre finalmente esce allo scoperto la relazione segreta che la donna intrattiene con Ward.

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