Agents of S.H.I.E.L.D. 1x11 "The Magical Place": la recensione

Ritorna la serie Marvel, con qualche informazione in più sulla morte e resurrezione di Coulson

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Tutto sommato Clark Gregg è stato di parola. Nelle interviste rilasciate nei giorni scorsi aveva precisato come non avremmo avuto indizi sommari sulla sua resurrezione, ma precise affermazioni, e al tempo stesso aveva detto come alla fine dell'ultimo episodio ci saremmo ritrovati sempre nella stessa pagina. Sembrano due affermazioni inconciliabili, e invece no. Alla fine di The Magical Place, undicesimo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D., qualche risposta arriva, qualche immagine – anche abbastanza cruda – ci viene mostrata, ma in fondo quanto ne sappiamo di più rispetto a prima? Non molto.

Coulson viene catturato dai membri del Centipede e, persuaso dalla donna con il vestito a fiori, si convince a collaborare per capire finalmente come abbia fatto a tornare in vita. Scopriamo che è morto non per pochi minuti, ma per giorni interi, scopriamo che una tecnologia assurda ma in fondo non esattamente magica (anche se, come sa ogni appassionato di fantascienza, "Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia") ha lavorato sui suoi centri neuronali restituendogli non solo la vita, ma anche la voglia di vivere che aveva perso. Coulson urla che vuole morire, lo ripete parecchie volte nel flashback e nel presente, di fronte ai membri della sua squadra che lo stanno salvando, ed è una scena forte e ben costruita (anche per le immagini crude a cui stiamo assistendo nel frattempo).

Nella puntata qualcuno si sorprende per un simile spiegamento di forze per ritrovare un singolo normale agente, ma è evidente come Coulson non sia solo questo. Fury se ne è servito da morto per motivare i Vendicatori, e poi non ha esitato a interpretare il Frankenstein della situazione. Da sempre in ogni storia il ritorno dalla morte comporta un prezzo terribile, che mai vale il sacrificio, e da sempre nelle storie di spionaggio il singolo agente è solo un pezzo di carne pronto ad essere sfruttato dall'organizzazione per cui lavora. Agents of S.H.I.E.L.D. è un drama di nome ma non di fatto, ed è assurdo vedere più tematiche di quante ce ne siano in un prodotto leggero e spensierato come questo e completamente destinato al puro intrattenimento. Ma visto che per una volta abbiamo qualche spunto a cui aggrapparci facciamolo.

Per il resto l'episodio è divertente, godibile come al solito. Skye viene allontanata da May dalla squadra (ovviamente è solo un diversivo), e si "vendica" a modo suo imitandola e prendendola in giro, facendone un'imitazione destinata a noi che siamo dall'altra parte dello schermo. In ogni caso risoluzione velocissima per la vicenda del rapimento di Coulson, che in fondo appare più che come un arco narrativo come la semplice seconda parte di un doppio episodio. Certo, ne sappiamo un po' più di questo e di quell'altro, ma alla fine sul mistero di Coulson si dovrà per forza di cose tornare. Il decimo e undicesimo episodio sono quindi un'eccezione in quello che rimane un procedurale, e non basta un piccolo cliffhanger su Mike per convincerci del contrario.

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