Agents of S.H.I.E.L.D. 6x08 "Collision Course (Part 1)": la recensione
Ormai in rotta di collisione, tutte le storyline della sesta stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. si preparano a incontrarsi.
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Non è semplice. Sarge rimane sempre sulla difensiva, e non cede di un passo rispetto alle richieste di chiarimenti da parte di May e degli altri. D'altra parte, Mack gli ha dovuto concedere ampie libertà dopo l'aiuto ricevuto l'ultima volta contro gli Shrike, e Sarge è ben deciso ad approfittare di quei margini. È l'odio a muoverlo, come dichiara, e non certo l'amore o qualche altro ideale non meglio definito. E questo diventerà chiaro nel momento in cui scopriamo fino a che punto è disposto a spingersi pur di distruggere la sua nemesi, la Bestia. Gli Shrike hanno dato inizio alla fase finale dell'invasione silenziosa della Terra, quella che porterà alla distruzione del pianeta, e il gruppo deve dirigersi sul posto per fermarli.
Collision Course non concede molto allora all'approfondimento dei personaggi, se non qualche battuta in più che serve a distinguere i compagni di Sarge. Le battute migliori toccano però a Sarge, che recupera inevitabilmente anche ai nostri occhi qualcosa della prontezza del Coulson che fu. Ma è solo l'illusione di un momento, per noi come per May, nel momento in cui capiamo che il personaggio è disposto a sacrificare chiunque per poter vincere. In uno scenario da Speed che si chiude su un bel cliffhanger, il furgone dove si trovano May e Daisy, lo Zephyr di Mack, l'astronave di Izel convergono tutti verso un punto decisivo. Non è ancora il climax della stagione, ma è un momento fondamentale.