Agents of S.H.I.E.L.D. 6x01 "Missing Pieces": la recensione

La recensione del primo episodio della sesta stagione di Agents of S.H.I.E.L.D., intitolato Missing Pieces

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Spoiler Alert
L'ultimo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D. era andato in onda praticamente un anno fa. In questa lunga pausa, la più lunga dall'inizio della serie Marvel, sono accadute tante cose. Si sono svolti gli eventi di Infinity War, che venivano brevemente accennati nelle ultime puntate della quinta stagione, e su quegli eventi si è ritornati con Endgame. Missing Pieces, première di questa stagione che sarà più breve del solito e sarà composta da tredici episodi, si svolge un anno dopo l'addio a Coulson e l'inizio della ricerca di Fitz. È un buon ritorno nelle atmosfere della serie, che ha il merito di presentarci con chiarezza gli obiettivi dei personaggi e il mistero o minaccia alla base della stagione.

È anche un ritorno nel solco della tradizione, con Jed Whedon e Maurissa Tanchaoren a scrivere l'episodio e proprio Clark Gregg a dirigere. La scrittura separa rigidamente due gruppi di personaggi, dividendosi tra lo spazio e la Terra. Nel cosmo, da qualche parte, Simmons, Daisy, Piper e Davis cercano tracce di Fitz, ancora congelato. La loro ricerca è difficile, contrastata da pericolosi alieni, che tuttavia sembrano temere molto di più Quake, e da particolari anomalie nelle quali sarebbe pericoloso tuffarsi. Nel gruppo, ben determinato a ritrovare l'amico, spicca come è normale Simmons. La vediamo soffrire palesemente per la propria perdita, ed essere pronta ad affrontare rischi enormi pur di ritrovarlo.

Questo potrebbe creare qualche conflitto con Daisy, ma alla fine con un gesto impulsivo Simmons riuscirà a portare tutti loro dentro l'ignoto. A proposito di anomalie, intanto sulla Terra ne sono apparse parecchie. Esseri dall'obiettivo sconosciuto appaiono con intenzioni ostili. Il gruppo ne affronta uno, ne esamina un altro, ma non riesce a venire a capo di nulla. Unico indizio è un presunto grande evento che starebbe per verificarsi. Poche informazioni, ma basta l'apparizione di Coulson – o almeno di qualcuno che ha il suo stesso aspetto – per creare la giusta tensione nella trama.

Si tratta di una puntata che deve rimettere in gioco la storia, fare il punto sui personaggi e sui rischi in gioco. E ci riesce. Vediamo Mack per la prima volta come direttore della squadra, un direttore diverso da Coulson, come dirà qualcuno, con May a svolgere ancora il ruolo di guida razionale e d'esperienza per il team, e Yo Yo a cercare ancora di venire a patti con la crisi di un anno prima. New entry della squadra è il dottor Marcus Benson, scienziato che farà le veci di Simmons, anche se pure lui appare sconvolto dalle strane anomalie umanoidi. In chiusura, piccola concessione con l'apparizione di Fitz, ormai scongelato e in un luogo sconosciuto.

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