Agents of S.H.I.E.L.D. 5x19 "Option Two": la recensione

La recensione del diciannovesimo episodio stagionale di Agents of S.H.I.E.L.D.

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Spoiler Alert
Mentre il resto dell'universo deve fronteggiare la minaccia di Thanos, lo S.H.I.E.L.D. deve vedersela con altri alieni piombati sul pianeta – è una settimana sfortunata per la Terra – alla ricerca del Gravitonium. Option Two è l'episodio di svolta per questa seconda metà della quinta stagione di Agents of S.H.I.E.L.D., la puntata che fa scattare tutta la trama verso un finale concitato che, probabilmente, ci terrà impegnati fino alla conclusione. Si tratta di un bell'episodio, che riesce a conciliare bene alcuni, pochi, momenti leggeri, con la consapevolezza della crisi in corso. E che nel finale ci riserva anche una sorpresa davvero inaspettata.

Dopo molti episodi che per un motivo o per un altro hanno dovuto fare i salti mortali per dividere in microgruppi i personaggi, giocando sulle tempistiche, Option Two riporta praticamente tutti sotto il tetto sicuro del Lighthouse. Che tanto sicuro in realtà non è, come ci mostra l'attacco a sorpresa della razza dei Remorath, come li chiama Deke, capaci di infiltrarsi nella struttura senza problemi. Questa è la crisi raccontata dall'episodio, ma la scrittura non lascia passare indenne la morte violenta di Ruby. Ci sono diverse posizioni in gioco, diversi modi di approcciarsi ad una situazione di crisi imminente che, di ora in ora, lascia emergere talvolta il peggio delle persone. Questa è una costante nelle ultime puntate: comunque vada, in qualunque momento, si ragiona sempre su un doppio livello. Quello della sopravvivenza immediata e quello della sopravvivenza futura.

Così Deke si preoccupa continuamente dei nonni, e viceversa, e così si parla della malattia di Coulson, e del salvataggio di Daisy, e del futuro di Elena. L'unico ad offrire un punto di vista diverso sulla situazione è Mack, che si preoccupa solo del presente. E potrebbe essere forse il miglior modo di vedere le cose, dato che l'immediato futuro è altrettanto disperato per i protagonisti. In realtà non c'è alcuna speranza per loro di sfuggire a Qovas e ai suoi uomini. Nemmeno un momento di leggerezza – però fantastico – dovuto all'errore di Coulson nel digitare il codice di sicurezza risolleva il tono drammatico della puntata. Anche se ci rimane la curiosità di sapere cosa sarebbe accaduto in caso di opzione 3. Pazienza.

Il grande colpo di scena della puntata è il fatto che Talbot diventa Graviton. È lui, sempre meno presente a se stesso, a diventare la creatura fortissima in grado di maneggiare il pericoloso materiale. Ne fanno le spese alcuni Remorath, ma il tono del momento è tutt'altro che rassicurante. L'impressione è che, da Daisy a Ruby a Talbot, l'idea stessa del Distruttore di Mondi si trasporti di persona in persona, sempre uguale a se stessa e mai completamente aggirabile. In ogni caso ora per Coulson e i suoi si tratta di sopravvivere tra due fuochi, quello della minaccia dei Remorath, sotto controllo grazie a Graviton, e quello di Talbot stesso, che in questo momento potrebbe essere capace di qualunque gesto.

Nel frattempo, la serie butta lì un riferimento a Avengers – Infinity War e agli "strani eventi che si verificano a New York". Siamo sinceramente curiosi di sapere se e come la serie tratterà i fatti del film.

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