Agents of S.H.I.E.L.D. 5x15 "Rise and Shine": la recensione

La recensione del quindicesimo episodio stagionale di Agents of S.H.I.E.L.D., intitolato Rise and Shine

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Spoiler Alert
Ogni tanto va ribadito: Agents of S.H.I.E.L.D. è una serie decisamente buona. Quel tipo di show che ha saputo abbracciare tutte le proprie debolezze strutturali, tutti i propri limiti insuperabili, e farne qualcosa di molto buono. Ogni stagione ha visto un passo in avanti, ogni blocco narrativo ha saputo rilanciare in avanti i personaggi, senza comprometterli e senza tradirli, lavorando sottilmente in profondità. Ed è così che, in un episodio che parla di tutt'altro e che verrà ricordato per altri motivi, a colpirci moltissimo è una scena drammatica che vede litigare Daisy e Fitz. Rise and Shine per il resto è un episodio incentrato sulla storia dell'Hydra, su Hale e su sua figlia Ruby. E sul modo in cui tutto questo avrà delle conseguenze enormi sul futuro del mondo.

La struttura della puntata, diretta molto bene da Jesse Bochco, ci racconta la storia segreta dell'Hydra negli ultimi trent'anni. Il punto di vista è quello di Hale, da ragazzina e studentessa a donna e madre. Questa è quindi anche la storia, scandita attraverso precise parentesi temporali, del modo in cui questo personaggio ha strutturato la sua intera vita intorno ad una fede che è diventata fanatismo. Qualcosa a cui ha sacrificato la sua intera esistenza, le sue aspirazioni professionali, la sua progenie, tutto. Si parla anche quindi di una tragedia nella tragedia (dal punto di vista di Hale), nel momento in cui vediamo il rapido precipitare degli eventi, con la morte di Whitehall, la cattura di Gideon e la fine dell'Hydra. L'idea di un'accademia dell'Hydra, poi, con tanto di oggetti personalizzati e carriere predefinite, è tanto assurda da essere divertente.

Hale si appiglia ad un retaggio malefico che ormai è stato quasi estirpato dal mondo. Questi sono gli ultimi colpi dell'ultima testa, o delle ultime due. Nell'ombra, infatti, cresce la minaccia di Ruby, speculare a quella della madre, ma altrettanto pericolosa se non di più. È lei a voler intervenire per sfruttare la tecnologia di cui dovrebbe usufruire la Terra per affrontare una guerra galattica che sta per giungere sul pianeta. Si parla finalmente della distruttrice di mondi, e tutto punta sempre più in direzione di Daisy. La spiegazione finale di Hale a Coulson non risolve tutti i nostri dubbi (ci chiediamo se ci sia un riferimento a Infinity War, o se la minaccia riguardi piuttosto solo i Kree).

Tutto sembra muovere in direzione della conferma del futuro tragico già visto, e tutti, benché preoccupati, sembrano aggrapparsi alle conferme positive che da questo dovrebbero derivare. Elena si convince della propria indistruttibilità, Simmons cerca di spiegare a Fitz che la parentela con Deke conferma che vivranno ancora a lungo. Tutto giusto, ma questo rimane un futuro che andrebbe evitato per quanto possibile. Allora, per tornare al confronto pesante tra Fitz e Daisy, pur condannando Fitz riconosciamo come fosse anche vero che l'anomalia andava controllata per quanto possibile.

L'impressione è quella di vedere una serie che sta accelerando di puntata in puntata, e in cui qualcosa di grave e grande sta per accadere. Quest'ultimo episodio ha gettato maggiore luce sul fronte Hydra della storia, consegnandoci le motivazioni e il background dei personaggi.

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