Agents of S.H.I.E.L.D. 3x03 "A Wanted (Inhu)man": la recensione
Terzo episodio per Agents of S.H.I.E.L.D. Poche risposte su Simmons, ma la serie porta avanti il percorso di molti personaggi
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
Il centro dell'episodio è Lincoln, braccato come tutti gli Inumani di cui l'ATCU (Advanced Threat Containment Unit) è giunto a conoscenza. L'uomo, ancora molto diffidente nei confronti dell'organizzazione di Coulson, cerca aiuto nelle mani di un suo vecchio amico di nome John (Daniel Roebuck, il dr. Artz!) che tuttavia finirà per tradirlo, più per paura che per crudeltà. A quel punto Lincoln realizza che il proprio destino, esattamente come non troppo tempo prima aveva insegnato ad altri, è quello di venire a patti con la propria natura e il proprio dono o maledizione. Se poi c'è una relazione con Daisy a indorare la pillola, la scelta è ancora più semplice. Il rapporto con lo S.H.I.E.L.D. non è del tutto formato, ma apparentemente è solo una questione di sfumature e Lincoln, alla faccia del parere del dr. Garner, può essere considerato come la prima vera recluta dei Secret Warriors.
L'Hydra comunque sembra rimanere un punto irrinunciabile dello show, e per entrare nell'organizzazione Hunter parte dal più basso dei gradini. E si sporca parecchio per poter raggiungere il suo scopo. Anche nel momento della vittoria, il biasimo di May – che invece ne esce sempre alla grande – nei suoi confronti è anche il nostro. Dopo Bobbi e Simmons, che avevamo viste già inserite a giochi fatti, è la prima volta che seguiamo un personaggio che cerca di fare il doppio gioco. Momento esilarante il dialogo con pronuncia da inglese doc con tanto di sottotitoli e Hunter che sembra uscito fuori da This is England.