Agents of S.H.I.E.L.D. 3x01 "Laws of Nature": la recensione

Torna con la terza stagione Agents of S.H.I.E.L.D.: ancora la minaccia degli Inumani e nuovi avversari per la squadra di Coulson

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Spoiler Alert
Fase 1: S.H.I.E.L.D.
Fase 2: Inumani
Fase 3: Secret Warriors

Così come l'universo cinematografico-televisivo di cui fa parte, anche Agents of S.H.I.E.L.D. entra nella sua terza fase. E fin dalla première, intitolata Laws of Nature, è evidente che il perno è sempre il personaggio di Skye, o Daisy come la chiameremo d'ora in avanti. Nella prima stagione era la recluta che entrava nell'organizzazione sotto l'ala protettrice di Coulson, lo scorso anno è diventata il tramite con gli Inumani e con tutta la trama orizzontale che riguardava la sua famiglia, e infine quest'anno è stata messa a capo del team che si occupa del recupero degli Inumani entrati in contatto con gli elementi Terrigeni.

Ma questa è anche una première che ha il compito di far ripartire la storia dopo gli ultimi scontri con l'Hydra e con gli Inumani ostili che avevano chiuso lo scorso anno. Si riparte da dove eravamo rimasti, con il poco elegante plot device dei cristalli finiti nell'oceano che, a contatto con un particolare gene alieno contenuto nell'organismo di alcuni soggetti, scatenano la mutazione genetica. Compito di Daisy, Mack, Hunter, Bobbi e gli altri è quello di intervenire appena l'anomalia si manifesta e mettere in sicurezza la persona, addestrandola a controllare i suoi poteri, sottraendola al tempo stesso ad una squadra avversaria – inizialmente potremmo pensare che si tratti dell'Hydra, ma a quanto pare non è così – che opera per scopi che saranno chiari alla fine dell'episodio.

Molto di questo episodio potrebbe farci pensare di essere di fronte ad una trama stagionale molto episodica, incentrata di volta in volta sul recupero di questo o di quell'Inumano. Eppure probabilmente non sarà così. Agents of S.H.I.E.L.D. non recupererà mai il capitale dilapidato nel corso della prima stagione, ma da quel momento ha fatto enormi passi in avanti in termini di narrazione e gestione dei personaggi. Ormai c'è un senso del gruppo forte, un maggiore equilibrio, una programmazione più a lungo termine. Che qui coincide da un lato con lo scontro con un pericoloso e mostruoso Inumano, e dall'altro con la necessità di operare parallelamente a un governo che dopo gli eventi di New York, Sokovia e Londra – molte citazioni al Marvel Universe in questo episodio – non ci sta più ad assistere passivamente a quello che accade. Preludio a Civil War?

L'episodio scorre piacevolmente. C'è azione e dramma, entrambe ben veicolate dalla storyline di Fitz che, non rassegnandosi alla scomparsa di Simmons, risucchiata dal monolite, arriva fino in Marocco pur di seguire una pista. Tutta la situazione è un po' calata dall'alto e in fondo non serve a nulla, e bisogna considerare anche alcune strane scelte, come Fitz che aspetta di tornare alla base davanti a Coulson per aprire l'artefatto che ha rubato. Alla fine si tratta di un pretesto, ma le urla disperate di Fitz di fronte al monolite non ci faranno rimpiangere il tempo speso per questa storia. Ci sono poi due nuovi probabili ingressi nella squadra: da un lato l'inumano Joey, dall'altro Lincoln, che nonostante le resistenze iniziali alla fine darà una mano. Mancano all'appello Ward, impegnato chissà dove a ricostruire l'Hydra, e May, che ancora non è tornata dalla sua pausa presa a tempo indeterminato. Ma la carne sul fuoco è già abbastanza e la loro presenza non è necessaria, basti pensare che la stessa Bobbi è finita a fare lavoro in laboratorio.

  • Rimandato alle prossime settimane un giudizio su Lash. Una minaccia di questo tipo non è affatto estranea all'universo Marvel, ma adesso si dovrà vedere come integrarla nello show.

  • Dovremo abituarci a Coulson con una mano sola. In compenso scopriamo che ha una tazza del Grumpy Cat.

  • La scena finale di Simmons sul pianeta alieno è veramente inaspettata e di forte impatto. Non vediamo l'ora di scoprirne qualcosa di più.

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