Agents of S.H.I.E.L.D. 2x20 "Scars": la recensione

Ad un passo dal season finale, Agents of S.H.I.E.L.D. lancia alcuni collegamenti a Age of Ultron

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Spoiler Alert
Contiene spoiler su Age of Ultron

Cosa rappresentava Scars per lo spettatore medio di Agents of S.H.I.E.L.D.? Era la puntata immediatamente precedente al doppio season finale, oppure il crossover della serie con l'ultimo film del Marvel Cinematic Universe? Dalla risposta a questa domanda dipende molto del giudizio sull'ultimo episodio andato in onda sulla ABC, probabilmente il più deludente crossover da quello con Thor: The Dark World, ma al tempo stesso un ponte soddisfacente e sorprendente verso la conclusione della seconda stagione. Per chi si aspettava collegamenti importanti con Avengers: Age of Ultron, Scars non ha molto da offrire, se non un epilogo sorprendente che ribalta alcuni caratteri in gioco che credevamo di aver inquadrato.

Diciamocela tutta, che le dichiarazioni di Joss Whedon della scorsa settimana su Coulson fossero ironiche o meno, servono comunque a sottolineare un concetto chiaro: questa serie non conta niente nell'universo Marvel. Non è una cattiveria, è un dato di fatto. Anche Daredevil, per parlare di un prodotto di fattura decisamente superiore a buona parte dei lungometraggi usciti finora, non ha voce in capitolo nella grande storia narrata sul grande schermo. La differenza è che se la serie di DeKnight è un prodotto indipendente, anche come stile, che può svolgersi in un universo separato, quella in onda sulla ABC vive solo di riflessi che arrivano dal grande schermo, e senza i quali non ha motivo di esistere.

È un peccato, perché una maggiore coesione tra i due mezzi avrebbe arricchito entrambi. Contrariamente alle speculazioni emerse nel tempo, Quicksilver e Scarlet Witch non erano in effetti Inumani, cioè mutati grazie alle nebbie o ai cristalli terrigeni, ma sono stati generati da esperimenti condotti grazie alla gemma dell'infinito contenuta nello scettro di Loki. Con un bagaglio di informazioni anticipate da Agents of S.H.I.E.L.D., che nell'ultimo episodio ha ormai definitivamente sdoganato – e con quattro anni di anticipo sul film – il termine Inumani, forse sarebbe stato meglio accompagnare l'entrata in scena di questi due personaggi con questa caratteristica, e magari rimandando il tutto ad un prossimo lungometraggio, invece di appesantire un film già funestato da troppe presenze e riferimenti obbligati.

Dopo questa piccola parentesi, la puntata. Che si apre con un chiaro flashback che ci spiega in cosa consiste il Theta Protocol. Non si tratta altro che dell'Helicarrier, lo stesso con il quale Nick Fury giungeva nel mezzo della battaglia finale contro Ultron per dare man forte ai Vendicatori, e al quale Coulson ha lavorato in gran segreto per più di un anno. I riferimenti al film iniziano e finiscono qui: certo, qualche frase buttata lì sull'ultimo villain, qualche servizio di sfuggita ai notiziari, ma niente di più. L'effetto è quasi frustrante, e il fatto che Gonzales nel riferirsi ad Afterlife lo definisca come la più grave minaccia di sempre per lo S.H.I.E.L.D. non ripaga del fatto che tutta la situazione ne esce fuori come un litigio al tavolo dei bambini mentre i grandi (Iron Man, Thor e compagnia) sono impegnati a discutere di problemi seri.

Magari non emerge da tutta questa premessa, ma Scars è un episodio più che buono. Le rimostranze ora di Skye ora di May nei confronti di Coulson sono un po' artificiose, ma la scrittura piazza un paio di sorprese e cambi di faccia (letteralmente) davvero riusciti. Mentre siamo lì a guardare con sospetto le mosse di Raina, che lavora nell'ombra per aumentare la tensione tra gli Inumani e i due S.H.I.E.L.D. ormai riuniti in uno, è Jiaying a sorprendere con un'uscita inaspettata. A rimetterci la vita è Robert Gonzales, che in conclusione voleva davvero lavorare per vie diplomatiche. L'organizzazione di Coulson vive una delle sue ore più buie, con i dubbi di May, con Skye bloccata tra le due famiglie, con il tradimento di Kara e il ritorno fulminante di Ward, con le dimissioni di Mack e con un artefatto dei Kree dal funzionamento sconosciuto, ma dai probabili effetti letali.

Rimane da raccontare la parentesi finale di una stagione che ha segnato, dopo le incertezze iniziali, il netto miglioramento dello show. Sarà guerra, dice qualcuno, e probabilmente lo sarà davvero. Le parole rivolte da Cal nei confronti di Skye sanno tanto di addio al personaggio, e ci dispiacerebbe dato che si è trattato della migliore new entry della stagione. Con così tanti fili appesi, la maggiore incognita è capire da che parte troveremo schierati i personaggi quando la polvere si sarà posata per terra.

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