Agents of S.H.I.E.L.D. 2x17 "Melinda": la recensione

Nell'ultimo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D. scopriamo la verità sul passato di Melinda May

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Spoiler Alert
"Did she lose anyone in there?"/"Herself." (Coulson a Skye nell'episodio 1x09 "Repairs")

Breve ritorno alle origini per Agents of S.H.I.E.L.D., con un episodio incentrato, fin dal titolo, sul personaggio di Melinda May e sul pesante trauma subito nel corso di un'azione in Bahrain e che l'ha resa la figura scostante e seria che ben conosciamo. Intervallare eventi ben più interessanti del presente con rapidi e puntuali flashback dal passato sembrerebbe una mossa per guadagnare tempo prima dello sprint finale – e un po' lo è, in queste stagioni che hanno un numero di episodi eccessivo – eppure la scrittura, firmata per l'episodio da D.J. Doyle, ha la buona intuizione di ricollegare il tutto non alla storyline che ci aspetteremmo. Mentre l'attenzione è puntata proprio sul real S.H.I.E.L.D., è ad Afterlife che dobbiamo guardare, e all'addestramento di Skye con sua madre.

Progetto Vendicatori citato a più riprese, Inumani, problemi di accettazione dei poteri non solo per quanto riguarda Skye e Raina, ma anche nel flashback di Melinda: si vede che il debutto di Age of Ultron è ormai dietro l'angolo. In Melinda facciamo un lungo salto indietro nel tempo: Tony Stark giocava con le armature, Bruce Banner era braccato, e lo S.H.I.E.L.D. aveva a che fare con nuovi misteriosi portatori di facoltà straordinarie. Proprio inseguendo una di queste all'interno di un edificio Melinda, all'epoca sposata e decisa ad avere un figlio, perde se stessa, come molto tempo fa Coulson raccontava a Skye. Il trauma le è rimasto dentro e oggi, a sette anni di distanza, potrebbe spingerla (il condizionale è d'obbligo) ad abbracciare la causa del Real S.H.I.E.L.D. di fronte alla possibilità che Coulson nasconda qualcosa. È il ritorno di Deathlok, è il non meglio definito Theta Protocol, è qualcosa di poco chiaro, uno di quei segreti che hanno portato al crollo dell'agenzia e contro i quali di battono Robert Gonzales e i suoi.

Ma la storia di May serve anche da ponte per aprire Jiaying alla confessione nei confronti di sua figlia, che finalmente ritrova la famiglia che ha sempre cercato, anche se in condizioni impossibili da prevedere alla vigilia. Vecchio e nuovo S.H.I.E.L.D., ma anche i capi di Afterlife, tutti sembrano accomunati dalla stessa esigenza di proteggere l'umanità e le strane figure apparse da qualche anno nel mondo. Lo fanno con metodi diversi, ma per la prima volta in assenza di un vero nemico contro il quale rivolgersi, possiamo vedere come siano stati malintesi e circostanze avverse a metterli l'uno contro l'altro.

Da una parte e dall'altra, le incognite. Fitz riesce a mettersi in contatto con Hunter e Coulson dopo aver aperto la misteriosa scatola di Fury. Dall'altra parte Raina con crudele ironia tiene fede al vecchio Clairvoyant con cui era alleata, e rivela veri poteri da veggente che vanno oltre il suo inquietante aspetto e che al momento solo Lincoln conosce. Insomma, un precario equilibrio tra le parti che richiama troppo bene come immagine quella dei calici di vetro che Skye riesce a far vibrare con la mente durante l'addestramento. Si tende la corda fino a un certo punto e poi tutto va in frantumi.

Intanto, a Hell's Kitchen, tra le ombre, si agita una figura che cerca di portare giustizia in un quartiere intriso di corruzione. Ma questa è un'altra storia, e si dovrà raccontare un'altra volta.

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