Agents of S.H.I.E.L.D. 2x11 "Aftershock": la recensione
Dopo lo sconvolgente midseason finale, torna Agents of S.H.I.E.L.D., Cosa accadrà al gruppo di Coulson?
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Nel 1983 Jaying, la madre di Skye, è una sorta di prof. Xavier alle prese con la cura di un ragazzo che non riesce a controllare le sue facoltà. Si tratta della stessa persona che abbiamo visto nell'epilogo di What They Become e che ritroveremo in un momento determinante dell'episodio. Si tratta della prima di una serie di figure dalle facoltà sovrannaturali che probabilmente occuperanno questo secondo segmento di stagione, e potrebbe far parte di quel nucleo di supercattivi che veniva anticipato in un'intervista di alcuni giorni fa. Quel che appare chiaro è che la serie è ad una svolta, che l'intera base su cui le azioni e le motivazioni dei personaggi hanno poggiato fino ad oggi dovranno lasciare il passo ad una nuova sfida.
Per tutto l'episodio corre un parallelo significativo tra Raina e Skye, una in fuga, l'altra in quarantena, la prima sconvolta dalle sue nuove orribili sembianze e pronta a morire, la seconda che cerca di celare ai suoi compagni il terremoto e la devastazione causata. Pochissimi attimi di luce, molti scatti di rabbia, tanto dolore in entrambe. Ed entrambe troveranno un aiuto inaspettato. Raina nell'uomo misterioso senza occhi, Skye in Fitz, che deciderà di mantenere il suo segreto. "You’re just different now, and there’s nothing wrong with that". In questa frase, che Fitz negli ultimi dieci episodi ha progressivamente imparato a rivolgere a se stesso, credendoci, arriva la possibile ripartenza per Skye, anche se ovviamente nessuno crede che sarà così facile. In tutto questo Bobbi confida a Lance il segreto che lei e Mack condividono, ma anche in questo caso è difficile crederci.