Agent Carter 1x07 "Snafu": la recensione

Manca una settimana al finale di stagione di Agent Carter, ecco cosa è successo nell'ultimo episodio

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Spoiler Alert
Il sesto episodio di Agent Carter ci aveva lasciato in sospeso, con la protagonista ormai scoperta dai colleghi del SSR e tutti i personaggi pronti per lo scatto verso il finale. Snafu, penultima puntata dell'anno, gioca tutto sulla tensione ereditata dall'episodio precedente, mantenendo un ritmo serrato e lavorando per quasi tutta la sua durata all'interno delle quattro mura dell'agenzia governativa. Peggy è messa alle strette, ma non cede e, in una girandola di eventi, le prospettive di quasi tutti i personaggi si ribaltano e ci guidano verso una resa dei conti dopo la quale niente sarà più lo stesso.

E partiamo proprio da questo, dal mutismo di Peggy di fronte alle accuse, tutto sommato non sbagliate, che le vengono poste da Thompson, Sousa e Dooley. C'è un bel montaggio del triplo interrogatorio in cui tutte le domande si scontrano con un muro di silenzio e negazione. Quello stesso muro che, verso la metà dell'episodio, crollerà immediatamente una volta scoperto il doppio gioco condotto dal dottor Ivchenko, che nel frattempo si è mosso nell'ombra ipnotizzando e manipolando il prossimo. Ci può stare sicuramente che Peggy, anche sentendosi in colpa essendo stata lei a condurre il nemico in patria dalla Russia e fin dentro la base dell'SSR, decida di venire allo scoperto tentando il tutto per tutto. È un po' strano che non l'abbia fatto prima, forse in un ultimo tentativo di tutelare il siero con il sangue di Steve Rogers, ma comunque peggiorando una situazione in cui si trovava ormai con le spalle al muro.

In ogni caso, nel momento in cui anche l'ultima copertura salta, nonostante un maldestro, ma quasi riuscito tentativo di salvataggio di Jarvis, l'episodio rilancia anche dal punto di vista dell'azione, fino a quel momento mancata. Manca poco tempo, Leviathan sta arrivando, e Ivchenko e Dottie, tramite l'ormai famigerato Item 17, sono i due messaggeri di morte che ne annunciando la comparsa di lì a breve, entrambi scatenando il caos intorno a loro. A farne le spese prima di tutti sarà proprio il capo Dooley. È sicuramente il momento più d'impatto della puntata, e comunque tra i migliori della stagione. Con un colpo di coda non del tutto prevedibile, la scrittura (qui curata da Chriss Dingess) elimina il personaggio interpretato da Shea Whigham.

Uno dei pregi di Agent Carter è che, nelle poche puntate a disposizione, è riuscito a fuggire da una visione troppo incentrata su Peggy e sacrificata rispetto a tutti gli altri. Certo, Hayley Atwell è la punta di diamante e la protagonista, ma, nonostante il tema del femminismo che permea un po' tutta la miniserie, non è l'unico personaggio capace e degno di stima di questo mondo. Thompson poteva sembrare una figura odiosa e rozza all'inizio, e invece la sua caratterizzazione non è stata così banale, e lo stesso vale per Dooley, che negli ultimi momenti vive la sua condanna ormai certa con onore e spirito di sacrificio. Un momento che carica ancor di più l'attesa per il finale della prossima settimana.

Anche Snafu (acronimo per Situation Normal: All Fucked Up) è un buon episodio, preparatorio quel tanto che basta per il finale di stagione, ma anche capace di vivere per se stesso e creare qualche bel momento. In un flashback di inizio episodio, ambientato nel 1943, scopriamo qualcosa di più su Ivchenko e, tramite il titolo del libro che sta leggendo, possiamo ormai dare per confermata la teoria (anche esposta qui sulle pagine di BadComics) che in realtà si tratti del Doctor Faustus.

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