Agent Carter 1x04 "The Blitzkrieg Button": la recensione
Giro di boa per Agent Carter: buon episodio per la serie Marvel, questa settimana con un atteso cameo
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Lo sguardo d'insieme sulla storia, in questo episodio raccontata dalla scrittura di Brant Englestein e dalla regia di Stephen Cragg, lascia sfocare i contorni della collaborazione tra Peggy e Jarvis, per allargare le maglie della vicenda. Ecco quindi che, ad eccezione di una veloce, per quanto divertente, parentesi action iniziale e un'apparizione conclusiva, il maggiordomo tuttofare interpretato da James D'Arcy si prenderà una pausa dalle situazioni raccontate. Al suo posto ritorna la guest Dominic Cooper nei panni di Howard Stark, impegnato in prima fila a dirigere sul campo l'agente Carter per recuperare un manufatto che scopriremo essere davvero importante. Le interazioni riuscite della protagonista con Jarvis lasciano il posto a quelle altrettanto soddisfacenti con lo scienziato. L'uomo viene dipinto, anche con toni macchiettistici e sopra le righe nelle sue disavventure amorose al Griffith Hotel, in un modo non troppo diverso dal figlio Tony: un riccone sciupafemmine, interessato solo al denaro, che non esita a mentire e che forse gioca a farsi odiare per non apparire fragile.
E in effetti la Russia ritorna, e in modo ancora più evidente, in un'altra storyline. Dall'altra parte dell'oceano, in una parentesi che avremmo sperato essere più incisiva nella trama, il capo Roger Dooley (Shea Wingam) vola a Norimberga – località del processo contro i criminali nazisti – e interroga il colonnello Ernst Mueller (personaggio apparso anche nei fumetti, qui interpretato da Jack Conley) in merito ad un massacro avvenuto in Russia, nell'area di Finow, nel quale sarebbero morti i due sovietici sui quali cerca notizie. Torna a casa con ancora più domande, e questa parentesi fuori porta si limita a mettere al centro delle dinamiche dell'SSR il rapporto professionale tra Jack Thompson e Daniel Sousa. Quest'ultimo, nell'indifferenza generale, si mette in gioco, va in strada e trova una pista che lo conduce ad un testimone degli eventi avvenuti al porto. Peccato che, in fondo, questa parentesi che si prende anche un bel po' di spazio, si risolva in un nulla di fatto. L'episodio ce la mette tutta in conclusione, tra un vago sospetto di Sousa e un certo approfondimento di questi due caratteri, per giustificare ciò che abbiamo visto, ma è difficile essere soddisfatti.