Age of X-Man – Prigioniero X: In catene, la recensione
Age of X-Man - Prigioniero X è un thriller psicologico di grande impatto strutturato con perizia da un'Ayala impeccabile
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
![Age of X-Man - Prisioner X #1, anteprima 01](https://legacy.badtaste.it/media-library/legacy/sites/3/2019/10/age-of-x-man-prisioner-x-anteprima-01.jpg)
C’era una volta un mondo in cui gli Homo Superior erano vessati e odiati dalla gente, costretti a una condizione di sofferenza a causa della loro natura. Quel mondo non esiste più: sfruttando i suoi poteri di livello omega, Nate Grey ha plasmato una nuova realtà, Age of X-Man, in cui la razza umana e quella mutante convivono in pace. In questi ultimi mesi abbiamo avuto modo di leggere le miniserie che ci hanno presentato i diversi aspetti della saga, alle quali si aggiungere ora Prigioniero X.
Mentre seguiamo le giornate di Alfiere, ci rendiamo conto di quanto odio accompagni la sua permanenza dietro le sbarre; d’altronde, fino a poche settimane fa era uno degli eroi più amati, ed è lecito aspettarsi che molti detenuti abbiano voglia di fargliela pagare. In questo clima tutt’altro che sereno, Bishop ha delle visioni che rimandano a un’esistenza che non gli appartiene e scenari per lui inediti. L’incalzare di queste sensazioni genera in lui smarrimento e lo spinge a ricercare la verità lungo un percorso pieno di insidie e diffidenza.
Il team creativo di Prigioniero X – non "Prigionero", come sciaguratamente riportato in copertina – è completato da German Peralta (Thanos), autore di una prova sontuosa: il suo stile è perfetto per veicolare le emozioni di questa storia tramite l'espressività dei personaggi. La versatilità del tratto e l'intesa con il colorista Jim Charalampidis fanno sì che le atmosfere del racconto vengano inoltre contaminate nelle pagine conclusive da soluzioni psichedeliche di grande effetto.
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