Age of X-Man - NextGen: Rivoluzione adolescenziale, la recensione
Con NextGen, Brisson e To ci presentano un gruppo di giovani mutanti alle prese con le difficoltà di crescere e affrontare la realtà
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Age of X-Man è un crossover cominciato lo scorso mese di agosto dopo la conclusione di X-Men: Divisi. Nel neonato modo parallelo creato da Nate Grey, il figlio di Ciclope e Jean Grey della realtà nota come Era di Apocalisse, i mutanti non sono temuti ma vivono in armonia con l’intera popolazione mondiale.
La copertina del volume edito da Panini Marvel Italia è firmata da Chris Bachalo e mette subito in chiaro il tema della miniserie in cinque parti scritta da Ed Brisson (Old Man Logan): i ragazzi sono tutti in fila, seguono stancamente le direttive e appaiono grigi, inespressivi. Sullo sfondo, si staglia la sagoma rosa e riconoscibile di Robert “Glob” Herman, perplesso per quanto stia succedendo ai suoi amici. A differenza dei suoi compagni di scuola, il ragazzo ricorda il mondo per come era prima, ha coscienza delle menzogne propinate da qualcuno di cui, però, non conosce l’identità. Prende così corpo una storia che coinvolge anche Pixie, Corazza, Rockslide e Anole.
Come il bambino che urla “Il re è nudo!” nella celebre fiaba di Hans Christian Andersen, Glob è consapevole dell’illusione in cui vive e tenta di coinvolgere anche i suoi amici; purtroppo, le reazioni sono molteplici, con la verità che attecchisce negli altri in modi diversi, creando tensione tra studenti e docenti. In questo contesto, il più improbabile dei mutanti si erge a salvatore della patria con risultati spesso drammatici che conducono a un epilogo decisamente amaro.
NextGen è una specie di Riverdale mutante ma caratterizzato dalle atmosfere di Truman Show, con Glob che è il nostro Truman che tenta in tutti i modi a liberarsi dalla “cupola” in cui è rinchiuso. Queste suggestioni, accompagnate dalle note di Another Brick in the Wall dei Pink Floyd, vengono riproposte da Brisson in un fumetto che riesce a coinvolgere convincere più rispetto del suo predecessore, I meravigliosi X-Men.
Tra le piacevolissime tavole disegnate da Marcus To (X-Men: Blue), si consuma una toccante vicenda che cattura la quintessenza delle serie degli X-Men, ovvero la paura della diversità che porta alla discriminazione.
Hey teachers, leave those kids alone!
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