Age of X-Man - Apocalisse e gli X-Tratti: Missione di pace, la recensione
Age of X-Man - Apocalisse e gli X-Tratti pone fine in maniera inconcludente a un progetto nato con buone premesse
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
"Cosa sei disposto a sacrificare per i tuoi sogni?" Dal suo esordio, il progetto Age of X-Man ha provato a rispondere a questa complicatissima domanda indagando i molteplici aspetti della realtà alternativa creata da Nate Grey.
Tra le pagine della miniserie di Tim Seeley e Salvador Espin, En Sabah Nur è un ribelle che vuole rimarcare il primato dell’amore e dei legami affettivi in un contesto troppo freddo e distaccato: affiancato da Dazzler, Kitty Pryde, Milleocchi, Svelante e dal figlio Genesis, è pronto a sovvertire l'ordine costituito e il destino dei suoi fratelli mutanti. Dietro alla sua “rivoluzione” di Apocalisse, infatti, si nasconde un’agghiacciante verità che se dovesse venire a galla manderebbe in pezzi gli equilibri degli X-Tratti.
"Il progetto si chiude senza fare rumore e in maniera tutto sommato deludente."In tutto ciò, purtroppo, manca una reale chiusura della vicenda, rimandando il tutto alla lettura dell'episodio in appendice tratto dallo speciale Age of X-Man: Omega; un'assenza non da poco, considerando che le altre miniserie parte di questo crossover risultano a loro modo autosufficienti.
L’atto conclusivo di Age of X-Man, scritto dai timonieri Zac Thompson e Lonnie Nadler e disegnato dal nostro Simone Buonfantino, è invece in linea con quanto letto fin qui: un racconto che punta sui dialoghi piuttosto che sulle schermaglie. Dopo che la storia ha esposto i pro e i contro di questa realtà alternativa, però, rileviamo che non viene fornita una risposta precisa alla domanda posta in apertura.
Seppur tra alti e bassi, Age of X-Men ha proposto spunti di riflessione interessanti sulla libertà individuale, i sogni e le aspettative di ognuno di noi. Purtroppo, su queste pagine il progetto giunge a compimento senza fare rumore e in maniera tutto sommato deludente. È dunque spiacevole constatare come l’importante costruzione narrativa sviluppata lungo sei miniserie e due one-shot abbia portato a un nulla di fatto.
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