Age of X-Man - Apocalisse e gli X-Tratti: Missione di pace, la recensione

Age of X-Man - Apocalisse e gli X-Tratti pone fine in maniera inconcludente a un progetto nato con buone premesse

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Apoalypse and the X-Tracts #1, anteprima 01

"Cosa sei disposto a sacrificare per i tuoi sogni?" Dal suo esordio, il progetto Age of X-Man ha provato a rispondere a questa complicatissima domanda indagando i molteplici aspetti della realtà alternativa creata da Nate Grey.

Nel corso degli ultimi tre mesi abbiamo avuto modo di osservare come se la passano i mutanti che abitano questa dimensione in cui sono amati anziché temuti e odianti, pur non essendo esenti da sacrifici, e nell’ultimo brossurato edito da Panini Marvel ItaliaApocalisse e gli X-Tratti: Missione di pace, va in scena il finale della saga.

Tra le pagine della miniserie di Tim Seeley e Salvador Espin, En Sabah Nur è un ribelle che vuole rimarcare il primato dell’amore e dei legami affettivi in un contesto troppo freddo e distaccato: affiancato da Dazzler, Kitty Pryde, Milleocchi, Svelante e dal figlio Genesis, è pronto a sovvertire l'ordine costituito e il destino dei suoi fratelli mutanti. Dietro alla sua “rivoluzione” di Apocalisse, infatti, si nasconde un’agghiacciante verità che se dovesse venire a galla manderebbe in pezzi gli equilibri degli X-Tratti.

Se la vicenda è decisamente lineare nel suo sviluppo e senza particolari spunti d’interesse, quello che colpisce è la sensibilità con cui Seeley declina la particolare condizione di questo gruppo di ribelli. Il culmine della storia viene raggiunto nell’epica battaglia finale, dove lo scontro, sia fisico che ideologico, viene capitalizzato da una buona messa in scena, figlia più degli ottimi colori di Israel Silva che della prova di Espin.

"Il progetto si chiude senza fare rumore e in maniera tutto sommato deludente."In tutto ciò, purtroppo, manca una reale chiusura della vicenda, rimandando il tutto alla lettura dell'episodio in appendice tratto dallo speciale Age of X-Man: Omega; un'assenza non da poco, considerando che le altre miniserie parte di questo crossover risultano a loro modo autosufficienti.

L’atto conclusivo di Age of X-Man, scritto dai timonieri Zac Thompson e Lonnie Nadler e disegnato dal nostro Simone Buonfantino, è invece in linea con quanto letto fin qui: un racconto che punta sui dialoghi piuttosto che sulle schermaglie. Dopo che la storia ha esposto i pro e i contro di questa realtà alternativa, però, rileviamo che non viene fornita una risposta precisa alla domanda posta in apertura. 

Seppur tra alti e bassi, Age of X-Men ha proposto spunti di riflessione interessanti sulla libertà individuale, i sogni e le aspettative di ognuno di noi. Purtroppo, su queste pagine il progetto giunge a compimento senza fare rumore e in maniera tutto sommato deludente. È dunque spiacevole constatare come l’importante costruzione narrativa sviluppata lungo sei miniserie e due one-shot abbia portato a un nulla di fatto.

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