Acluofobia 1: Nel buio, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo volume di Aclufobia, opera di Alberto Vacca e Giacomo Pitzalis

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Sin dalla loro creazione da parte di H.P. Lovecraft, Cthulhu e tutta la mitologia legata al Necronomicon sono stati oggetto di tributi e parodie che spaziavano ogni sfumatura tra il serio e il faceto. Per sua stessa natura, il mondo creato dallo scrittore di Providence è vivo, pulsante di fascino e storie che si sono prestate, nel corso del tempo, a svariate declinazioni più o meno ufficiali anche in altri media: film, serie televisive, giochi e fumetti.

Acluofobia, scritto da Giacomo Pitzalis, disegnato da Alberto Vacca e colorato da Veronica Saraceno, è una storia che rivisita ancora una volta con nuvole e inchiostro quei temi e quegli orrori che hanno stuzzicato la fantasia di molti autori nel corso dell'ultimo secolo, spostando l'attenzione su personaggi apocrifi che affrontano con ironia e divertimento i contenuti più cupi e terrificanti dell'opera originale.

Cthylla, figlia di Cthulhu, e il piccolo Carl, vittima di una maledizione, vivono un'avventura che, partendo dalla tetra città di Innsmouth, li porterà verso luoghi rocamboleschi e creature di ogni tipo, con abbondanza di morte, mostri e... tentacoli.

Cosa rende, però, questo racconto diverso da tanti altri? Il modo smaliziato con cui gli autori hanno attinto dal materiale originale per delineare delle nuove personalità. Le citazioni sono sempre ben calate all'interno della trama e, molto spesso, fanno parte dell'ossatura portante dell'intera vicenda.

In questo primo numero intitolato Nel buio, da cui deriva il nome della serie, viene presentata la prima sfida a cui si sottopongono i due protagonisti, presentando ai lettori il villain con cui devono attualmente confrontarsi: Dagon, la divinità abissale che Lovecraft inserisce nell'omonima storia breve pubblicata su Weird Tales nel 1923.

A impreziosire il brossurato, un nutrito apparato di extra, costituito da illustrazioni e testi con cui è possibile approfondire l'ambientazione e i personaggi creati dall'autore statunitense quasi un secolo fa, tutti riassunti con leggerezza in forma di lettera.

Con un'atmosfera young adult e disegni e colori che strizzano l'occhio al tratto in voga nel nostro Paese nei primi anni Duemila sul filone di Monster Allergy, Acluofobia diverte e intrattiene, offrendo al lettore un finale che incuriosisce, in attesa degli sviluppi in arrivo nel prossimo capitolo.

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