Ace Combat 7: Skies Unknown, l'arte della guerra nei cieli - Recensione
Tra dogfight e bombardamenti: la recensione di Ace Combat 7: Skies Unknown
Un tema sul quale si snoda l'intreccio narrativo di Ace Combat 7: Skies Unknown, accompagnato dalle schermaglie tra l'esercito di Osea ed il Regno di Erusea, i quali, nel giro di qualche missione, si ritroveranno a fronteggiarsi ferocemente a seguito di una serie di rappresaglie iniziali. La trama, come potrete immaginare, non è l'elemento più importante della produzione, ma serve più che altro a creare un contesto intorno ai serratissimi scontri aerei. Anche perché l'idea che vede Trigger - nome in codice del protagonista - diventare un asso del combattimento aereo è abbastanza risibile: processato per un presunto crimine di guerra, il nostro viene inserito nello Squadrone Spare, composto da altrettanti criminali mandati in missione per espiare le proprie colpe, che con il tempo diventerano delle adorabili canaglie dei cieli.
[caption id="attachment_192743" align="aligncenter" width="1280"] La storia viene narrata attraverso cutscene statiche, ma di effetto[/caption]
Il feeling di Ace Combat 7: Skies Unknown è davvero ottimo, fin da subito. Sono infatti passati ben 12 anni dal precedente capitolo regolare della serie, Ace Combat 6: Fires of Liberation, questo è di fatto l'esordio del franchise nell'attuale generazione di console, e con gli anni passati sono cresciute anche le aspettative dei fan.
Ma Ace Combat 7: Skies Unknown non è solo messa in scena, ovviamente. I dodici anni trascorsi dal predecessore hanno permesso allo storico team Project Aces di fare un po' il punto della situazione in termini di gameplay, confezionando una sorta di best of per questo capitolo. In primis c'è un doppio sistema di controllo per quanto riguarda il movimento degli aerei: uno più arcade, in cui la levetta sinistra fa virare direttamente l'aereo facendolo imbarcare quel tanto che serve per effettuare la manovra; un altro da esperti (perfetto soprattutto per chi usa una cloche) in cui l'imbarcata ed il rollio sono due movimenti da effettuare in momenti diversi, sempre con la levetta sinistra. Il primo permette di giocare più in tranquillità, al costo di una minor varietà dei movimento, il secondo di fare manovre più elaborate e precise, come la frenata in stallo che altrimenti è impossibile da effettuare.
[caption id="attachment_192746" align="aligncenter" width="1280"] In una missione bisognerà volare all'interno di una tempesta di fulmini, se verrete colpiti la strumentazione sarà fuori uso per un po'[/caption]
Tra le peculiarità del gameplay di Ace Combat 7: Skies Unknown, oltre allo sfruttamento delle nuvole come elemento cardine dei dogfight, ci sono anche le manovre post-stallo. Non è la prima volta che compaiono in realtà, ma fino a questo episodio della serie erano limitate a poche evoluzioni. Adesso, soprattutto grazie al sistema di controllo avanzato di cui sopra, è possibile effettuare molte più manovre a partire dalla posizione di stallo, azzardate ma dal grande impatto durante il combattimento, come frenare improvvisamente mettendo l'aereo in verticale, per poi portarsi istantaneamente alle spalle di un velivolo avversario che era in inseguimento.
Nonostante la produzione sia tutto sommato accomodante e non richieda di aver passato centinaia di ore in un simulatore per giocare, ci vorranno pazienza e dedizione per superare le venti missioni della campagna già al livello di difficoltà intermedio. Di base la sfida è settata verso la parte alta del concetto di medio, se ci concedete la licenza poetica, e a volte il gioco è anche fin troppo criptico nel rivelare le informazioni necessarie allo svolgimento della sortita, complice anche il dover leggere le comunicazioni degli alleati a schermo (il gioco è doppiato solo in inglese) mentre magari si è impegnati a dover gestire contemporaneamente un combattimento navale ed aereo.
[caption id="attachment_192745" align="aligncenter" width="1280"] In alcune missioni verrete sfidati anche dagli agenti atmosferici[/caption]
In una missione, ad esempio, si deve difendere l'Ascensore Spaziale Internazionale della Federazione Oseana, una struttura nel deserto che verrà attaccata da forze di terra ed aeree, tra caccia e bombardieri. I vari fronti avranno bisogno del supporto delle abilità belliche di Trigger, ma a volte basta perdersi una comunicazione a schermo (o non sapere così bene l'inglese da capire il nome della squadra in difficoltà) per incappare in una missione fallita senza aver capito bene il perché. Ovviamente è difficile fare diversamente, perché Ace Combat 7: Skies Unknown è (e deve essere) un'esperienza al fulmicotone, in cui ogni scelta sbagliata, dal loadout iniziale dell'aereo fino alla scelta del piano d'azione, può significare il fallimento della sortita, ma in alcune occasioni il senso di frustrazione è inevitabilmente dietro l'angolo. Niente che un paio di retry non possano risolvere, anche perché i cambi di fronte, gli assalti a sorpresa, i colpi di scena durante le missioni sono ovviamente scriptati, perciò una volta imparato il pattern delle azioni nemiche basta solamente reagire di conseguenza.
"Ace Combat 7: Skies Unknown è un'esperienza al fulmicotone, in cui ogni scelta sbagliata, dal loadout iniziale dell'aereo fino alla scelta del piano d'azione, può significare il fallimento della sortita"Una volta entrati nel mood, questa sensazione di fastidio si trasforma in estremo coinvolgimento, dato da una ricerca dell'esperienza coinvolgente da parte del team di sviluppo. Grazie anche ad un sound design magistrale (unito all'ottima messa in scena di cui sopra), giocare con il giusto trasporto è galvanizzante: lo spettacolo messo in piedi dalle comunicazioni della radio, i suoni dei missili, delle esplosioni, dei reattori, uniti ad una colonna sonora non eclettica, ma di grande supporto e mai invadente, fa venire voglia di spegnere PlayStation 4 e arruolarsi nell'aeronautica militare. Non fosse per la sopraggiunta età ed i sempre più scadenti riflessi occhio-mano connessi ad essa.
[caption id="attachment_192742" align="aligncenter" width="1280"] Durante i replay potrete godere degli splendidi modelli degli aerei[/caption]
Ben più interessante è invece, ovviamente durante la prima run, la necessità di dover prevedere la versatilità del proprio arsenale bellico. Le missioni della campagna propongono scenari sempre diversi, forze armate nemiche in quantità e tipologia mai uguali. Volare a bassa quota in un canyon per sfuggire ai radar nemici, identificare a vista gli avversari a causa di una sorta di attacco informatico da parte delle forze nemiche, volare a bassissima velocità per fare una gincana tra le aree di rilevazione dei satelliti nemici, sono alcune delle cose che vi capiterà di fare, oltre a stabilire la supremazia aerea della vostra squadra ed atterrare più bandit possibili.
Ascoltare e capire attentamente il briefing della missione è fondamentale, perché ogni velivolo può trasportare solamente un'arma speciale (oltre al versatile missile a ricerca installato di base) tra missili aria-aria, aria-terra, bombe, cannoni elettromagnetici, a loro volta disponibili in varie tipologie (a ricerca, ad ingaggio libero). Solo le soluzioni balistiche aria-terra, ad esempio, si suddividono in armamentari con diversa gittata, più o meno efficaci contro le navi o i veicoli, e fare la scelta sbagliata significa dover improvvisare l'intera sortita. Solo alcune tipologie di missioni consentono infatti di tornare alla base per riparare i danni, rifornirsi di missili, ed eventualmente cambiare l'armamentario, e quando lo fanno è una scelta obbligata perché il raid prevede di accumulare un certo numero di punti in un dato tempo e per farlo è necessario pianificare bene le scelte. In questo tipo di missioni in particolare, ma anche in alcuni momenti di altre, il gioco stimola anche quale ponderazione. “Conviene attaccare prima la flotta navale, oppure la portaerei? Quali forniscono più punti con il minor tempo e munizioni impiegate?”, “E quando mi occuperò delle tre squadriglie di caccia avversari che stanno facendo venire i sorci verdi ai miei alleati?”, queste sono il tipo di domande che vi verranno in mente in continuazione durante alcuni momenti della campagna. E farlo mentre il computer di bordo segnala l'aggancio di un missile avversario (a proposito, torna la possibilità di sganciare i flare posteriori per distruggere i razzi) a ogni momento utile non è esattamente semplice o rilassante.
[caption id="attachment_192744" align="aligncenter" width="1280"] La visuale in soggettiva è a dir poco suggestiva[/caption]
In tutto questo, non abbiamo nemmeno accennato all'Albero degli Aerei. Si tratta di uno skill tree molto classico, ma al posto di abilità e nuove mosse è possibile sbloccare nuovi aerei, armamentari e equipaggiamenti, da installare sul proprio velivolo. Ovviamente ci sono aerei più adatti di altri a vari tipi di scontro, in grado di equipaggire missili e bombe diverse (fino ad un massimo di tre opzioni ognuno), e le parti servono a potenziarne le caratteristiche, che siano il movimento, la capacità di carico delle armi e altre ancora. Ci sono più di venticinque aerei da sbloccare attraverso la valuta di gioco (banalmente, i punti ottenuti durante le missioni) e una miriade di potenziamenti ed armi, per cui è necessario completare la campagna più di una volta, a più livelli di difficoltà, cercando di ottenere punteggi sempre migliori. La differenza principale la fa la combinazione tra le caratteristiche dell'aereo e l'armamentario disponibile, più che il velivolo in sé, alcuni mezzi all'atto pratico hanno delle performance molto simili.
Ace Combat 7: Skies Unknown rappresenta quindi un ritorno in grande stile del franchise, che a nostro parere fa il pari con Soul Calibur VI. Entrambi testimoniano l'attenzione che Bandai Namco sta impiegando nelle sue ultime produzioni, entrambi sono nuovi esponenti di serie che da un po' non vedevamo e riguardo le quali, per motivi diversi, sentivamo il bisogno di avere delle rassicurazioni. Il gioco propone anche alcune missioni in VR esclusive su PlayStation 4, così come una componente multigiocatore online che non abbiamo potuto provare ancora approfonditamente prima del day one (i server sono andati online poche ore prima della scadenza dell'embargo): per entrambe vi forniremo degli approfondimenti dedicati nei prossimi giorni.