Absolute Carnage 2, la recensione

Il secondo numero di Absolute Carnage ci scaraventa ancora più in profondità della storia oscura di Donny Cates, resa sublime dalle matite di un Ryan Stegman in grande spolvero

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Absolute Carnage #2, anteprima 01

One way ticket to hell and back/Bought a one way ticket to hell and back... Così cantavano i Darkness in un loro celebre brano, e leggendo il secondo numero di Absolute Carnage la sensazione è proprio quella di intraprendere un viaggio verso l’inferno. Traghettati dallo sceneggiatore Donny Cates e dall’artista Ryan Stegman, continuiamo a immergerci in una storia dai toni sempre più oscuri e violenti.

Carnage, la progenie dannata di Venom, è stato riportato in vita da una setta del dio Knull, e ora è alla ricerca di tutte le persone che in passato sono venute a contatto con un simbionte. Naturalmente, il serial killer conosce un solo modo per ottenere ciò che vuole: massacrare chiunque gli si pari davanti. A differenza di quanto visto in altre occasioni, la carneficina ha uno scopo, dunque, quello di raccogliere tutti i codex (che ogni simbionte ha lasciato nel DNA della persona con cui si è legata) per connettersi all’Alveare, ossia il Pianeta dei Simbionti, e risvegliare la malvagia divinità. Tocca al V-Man e a Spider-Man tentare di arrestare l'incredibile ondata di morte che sta travolgendo New York.

Il secondo dei tre numeri della miniserie conferma le sensazioni emerse con la lettura dell'esordio (che vi abbiamo riportato nella precedente recensione). Ci troviamo di fronte a un evento che, partendo da quanto costruito sulla serie regolare di Venom, ingloba diversi personaggi dell’Universo Marvel: accanto a un disperato Miles Morales e a un terrorizzato Scorpione, troviamo figure inaspettate come Wolverine o Capitan America, tutti sapientemente gestiti dallo sceneggiatore ormai noto come il bad boy del Fumetto americano.

Con questa prima saga su ampia scala, Cates è atteso al varco da critica e lettori. Finora il risultato ci ha restituito la grandezza di uno sceneggiatore che, capitolo dopo capitolo, ammalia con una dose massiccia di azione e brutalità, attento a scavare nell’animo dei suoi personaggi e a conferire loro grande umanità. Nello specifico, l’attenzione viene catturata dalle problematiche legate all'essere genitore, una dimensione completamente nuova per il protagonista: mentre sullo sfondo si consuma un'invasione di simbionti, il centro della scena viene infatti catturato dal dolore di Eddie, divorato dalla preoccupazione per suo figlio Dylan e dalla voglia di porre fine alle malefatte dell’altra sua creatura, Carnage.

"Un’esperienza coinvolgente e appagante sotto tutti i punti di vista."Tanti i momenti che colpiscono al cuore per la loro durezza, per la maniera cruda con cui esaltano il lato più perverso del criminale. Ogni aspetto della vicenda viene portato alle estreme conseguenze, trasformando una storia dallo sviluppo lineare in un’esperienza coinvolgente e appagante sotto tutti i punti di vista.

Il lavoro di Stegman si conferma infatti di assoluto valore, perfetto nel catturare tutta la drammaticità della situazione. L'espressività dei suoi personaggi stravolti da paura e dolore, immortalati in tavole di grande impatto, è resa ancora più struggente dalle colorazioni di Frank Martin. Mai come in questa occasione il lavoro congiunto dei due trova un equilibrio perfetto, capace di trasformare le suggestioni di una scrittura ispirata in un affresco di terrificante orrore.

Attendiamo trepidanti la conclusione di Absolute Carnage, augurandoci che chiuda degnamente quella che potrebbe essere un'altra delle sue pietre miliari Marvel.

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