Above The Law, il terzo episodio di The Walking Dead: A New Frontier - Recensione
Dopo il grande inizio, un capitolo lievemente sottotono: la recensione di The Walking Dead: A New Frontier - Episodio 3 Above The Law
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Il trend, purtroppo, non si è invertito e nemmeno questa volta la software house ha saputo mantenere la qualità di scrittura sfoggiata nelle precedenti puntate, offrendoci uno spaccato d’avventura poco emozionante, solo raramente coinvolgente, persino insufficiente sotto il profilo della longevità, aspetto già di per sé piuttosto controverso in questo genere di titoli.
Above The Law, come era lecito aspettarsi, si riapre con l’impronosticabile incontro tra Javier e il fratello, creduto ormai morto, David, leader delle forze di sicurezza dei New Frontier, gruppo armato che, come ben sappiamo, ha dato non pochi grattacapi agli eroi di questa terza stagione.
"Purtroppo, il plot, pur mettendo in gioco numerosi ostacoli e un discreto numero di variabili di cui tenere conto, non riesce a caricarsi dei quella tensione drammatica a cui ci avevano abituato i due precedenti episodi. "Naturalmente non mancherà nemmeno un flashback incentrato su Clementine, che proseguirà la trama secondaria dedicatale, ponte ideale tra la seconda e la terza stagione della serie.
[caption id="attachment_171504" align="aligncenter" width="600"] Purtroppo anche il finale non è particolarmente ispirato e tristemente telefonato.[/caption]
Purtroppo, il plot, pur mettendo in gioco numerosi ostacoli e un discreto numero di variabili di cui tenere conto, non riesce a caricarsi dei quella tensione drammatica a cui ci avevano abituato i due precedenti episodi. Si percepisce chiaramente la necessità, fisiologia beninteso, di creare un capitolo di passaggio, necessario per introdurre e anticipare un finale potenzialmente da cardiopalma, ma lascia indispettiti il modo con cui gli sceneggiatori hanno deciso di tagliare corto in certe situazioni, perdendo l’occasione di scavare ancora più affondo nelle psicologie dei personaggi tirati in ballo. Kate, nonostante sia il fulcro da cui dipende ogni scelta di Javier, sparisce sullo sfondo. Jesus è a tutti gli effetti una semplice comparsa, persino Clementine non incide affatto, protagonista di un flashback a cui manca mordente. Si salvano Javier e David, fortunatamente, artefici di un interessante conflitto che si alimenta di vecchi rancori e di nuovi sospetti.
Inutile commentare le sezioni ludiche, dato che, in Above The Law, i momenti in cui sarete chiamati a mettere mani sul pad (o sulla tastiera) si contano sulle dita di una mano. Oltre a dover prendere decisioni in una manciata di secondi, un paio di volte vi toccherà controllare Javier nell’esplorazione di qualche ambientazione o di premere con il giusto tempismo una combinazione di tasti per sopravvivere negli scontri corpo a corpo. Nulla che non conoscessimo già, ma è inutile soffermarsi più di tanto sulla validità di queste sezioni, visto che il focus dell’opera è altrove.
[caption id="attachment_171503" align="aligncenter" width="600"] L’intero episodio ruota attorno ad una semplice domanda: fidarsi o non fidarsi di David?[/caption]
Above The Law era un episodio di transizione certamente necessario, così come lo era l’abbassamento dei toni in vista di un finale che, ce lo auguriamo, avrà ben altro impatto. Resta tuttavia il rammarico per alcune scelte di sceneggiatura incomprensibili, difficilmente inquadrabili soprattutto alla luce di quanto di buono mostrato nei due episodi precedenti. La superficialità di certi passaggi, tra l’altro, si ripercuote in una longevità eccessivamente contenuta: un’ora è più che sufficiente per giungere ai titoli di coda.
Non sarà certo questo episodio a ridimensionare il valore globale della terza stagione di The Walking Dead, ma si sicuro ci auguriamo che questo sia stato solo un lieve rallentamento in vista di un rush finale all’altezza delle aspettative.