A+A - Le avventure di Archer e Armstrong vol. 1: Dentro la borsa, la recensione
Abbiamo recensito per voi A+A, per gli amici Le avventure di Archer e Armstrong
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Diciamo la verità, la vita di un’entità immortale dev'essere proprio noiosa. Veder susseguirsi i secoli in maniera sempre uguale non è certo emozionante come godersi l’attimo fuggente, quell’istante di felicità che una volta passato non torna più. Ne sa qualcosa Aram Anni-Padda, che, se escludiamo le colossali sbronze, non riesce a trovare nulla in grado di colmare il vuoto di un’esistenza desolante. Negli ultimi anni, la presenza del giovane Obadiah Archer sembra aver dato una svolta alla vita del Campione di Ur, ma la strada da percorrere è ancora in salita.
Per il suo primo arco narrativo, lo sceneggiatore decide di condurre i protagonisti nella borsa senza fondo che da sempre accompagna Armstrong. Il motivo di questo viaggio è il recupero di una determinata bottiglia di vino, al fine di onorare la memoria di uno dei tanti amici di Aram, morto di vecchiaia senza che il Nostro abbia avuto modo di rimediare a un errore commesso anni prima. Come al solito, ad accompagnarlo troviamo Archer e la di lui sorellastra, Mary-Maria, a capo delle Suore Ninja Assassine.
La causa va ricercata in una struttura narrativa che, esasperando i toni parodistici, perde di vista l’obiettivo principale – divertire – finendo per compiacersi nel suo procedere sconclusionato. Il troppo stroppia e, in questo caso specifico, sortisce l’effetto di rendere il tutto ridondante anche un po' prevedibile, con dialoghi che non riescono a incidere quanto dovrebbero. Paradossalmente, l’unica nota positiva di questo volume si trova nel finale che, scavando nell’animo di Armstrong, lascia trapelare i primi cambiamenti figli del lavoro di approfondimento sul personaggio.
A poco giova l’apporto di Lafuente al tavolo da disegno: è indubbio che il suo stile cartoony sia in linea con il tono leggero del titolo, ma allo stesso tempo il tratto sintetico dell’artista di Ultimate Comics: Spider-Man conferisce un taglio troppo teen alla vicenda. Pur sfruttando l’espressività offerta dalle soluzioni caricaturali, Lafuente fa perdere all’insieme quell’effetto mordace che meglio si addice alle vicissitudini del tandem di casa Valiant.
Purtroppo, l’esordio di A+A – Le avventure di Archer e Armstrong non soddisfa chi nelle storie di questo folle duo ha sempre ritrovato una lettura appagante, ma confidiamo nelle prossime uscite.
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