A-X-L - Un'amicizia extraordinaria, la recensione
L'amicizia di un cane robot e un ragazzo umano diventa un film Disney anni '70 nella maniera meno sensata
Il padrone è un ragazzo che si sta facendo strada nel mondo del motocross, nonostante i bulli lo prendano di mira. Lui e il cagnolone robot si incontrano casualmente e stabiliscono un rapporto, solo col tempo il ragazzo scoprirà che ci sono dei militari che gli danno la caccia e che il cane ha incredibili potenzialità (è un’arma dall’intelligenza artificiale avanzata). Insieme dovranno salvarsi a vicenda. Se vi sembra la trama di Il Gatto Venuto Dallo Spazio o di qualsiasi altro film per ragazzi su quella falsariga non vi sbagliate. A-X-L è modellato sull’eterna struttura del cinema di animali per ragazzi innocuo e scaldacuore in cui più di tutto può l’amore tra un cane (o altro animale) e un ragazzo (o ragazza).
Il problema di A-X-L purtroppo è proprio il cane robot, cioè quel che doveva essere il suo successo. Nel cinema di fantascienza contemporaneo, così preciso e attento ai dettagli e alla coerenza, è inaccettabile un animale robot che non si sa bene perché ha effettivamente gli stessi identici atteggiamenti di un cane, anche i difetti o i comportamenti che stupiscono i suoi creatori. L’ansia di stringere la metafora e la voglia alla fine di fare un film su un ragazzo e il suo cane manda in frantumi tutto, annulla la vera fantascienza, rende ridicolo il favolismo.
Il finale poi desidera tanto un sequel ma è difficile che qualcuno glielo compri.