A Very British Scandal: la recensione

Dopo il successo di The Crown, Claire Foy torna a interpretare un personaggio femminile realmente esistito e ricco di sfumature in A Very British Scandal, miniserie con protagonista anche Paul Bettany

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Sarah Phelps firma la sceneggiatura di A Very British Scandal, il secondo capitolo del progetto antologico iniziato nel 2018 con la storia di Jeremy Thorpe, e porta così sugli schermi il divorzio senza esclusioni di colpi tra il duca e la duchessa di Argyll, interpretati con estrema bravura dagli esperti Claire Foy e Paul Bettany.
I due nobili britannici sono stati al centro di uno scandalo che ha fatto emergere dettagli su relazioni extraconiugali, tradimenti, reazioni violente e opportunismo, elementi che compongono l'affascinante narrazione della lotta di una donna per essere trattata in modo equo e rispettoso.

La Trama di A Very British Scandal

Con un salto indietro nel tempo, si assiste all'inizio della relazione tra Margaret Sweeny (Claire Foy), figlia di un benestante industriale che sta divorziando dal suo primo marito, e il capitano Ian Campbell (Paul Bettany), che possiede il titolo di duca di Argyll, che è ancora sposato con la sua seconda moglie Louise e ha due figli. Tra i due c'è una passione che li porta a sposarsi non appena possibile, nonostante Margaret venga avvisata che il suo futuro marito potrebbe nascondere un lato oscuro e la stia solo usando, situazione che diventa sempre più chiara quando la coppia si trasferisce a Inveraray ed è proprio la neosposa a dover pagare ogni cosa, dal restauro della casa ai doni per l'ex moglie di Ian. L'uomo, inoltre, dà sempre più spazio alle sue ossessioni, al suo debole per l'alcol e alla violenza. Margaret, invece, prova a usare l'astuzia per assicurare il proprio futuro cercando di screditare Louise e instillando nel marito il dubbio che i suoi figli non siano suoi, ma nati da una relazione extraconiugale. In un susseguirsi di menzogne e azioni sempre più estreme, nel destino dei duchi d'Argyll non resta che il divorzio, alimentato da accuse reciproche e dal ritrovamento di alcune polaroid che ritraevano Margaret mentre aveva dei rapporti con un uomo misterioso, scatti che hanno alimentato la curiosità al limite del morboso da parte dell'opinione pubblica e dei mezzi di comunicazione.

Protagonisti realistici e mai stereotipati

La miniserie A Very British Scandal, nonostante l'approccio agli eventi da una prospettiva contemporanea in cui si sottolineano con tagliente precisione la misoginia e le ingiustizie subite da Margaret a causa del suo essere donna, non compie mai l'errore di mostrare la protagonista come un'eroina, evidenziandone invece anche i difetti e i comportamenti scorretti. Claire Foy mette il proprio talento a servizio di una donna passionale e determinata, astuta anche in senso negativo e pronta davvero a tutto per non lasciarsi abbattere da una situazione negativa. L'attrice porta in vita un personaggio a tratti enigmatico, come ribadisce il mistero riguardante l'identità dell'uomo ritratto nelle foto al centro dello scandalo che rimane tuttora senza una soluzione, ma al tempo stesso vulnerabile nonostante la sua esteriorità determinata. Paul Bettany le tiene testa con il suo nobile senza soldi e manipolatore, che passa da una donna all'altra in base a ciò che gli è utile, consapevole di essere quasi "intoccabile" grazie alla sua posizione sociale e al suo essere un uomo. I due protagonisti, in modi diversi, sono ugualmente egocentrici e disposti a mentire pur di raggiungere i propri obiettivi, senza preoccuparsi troppo di chi potrebbe pagarne le conseguenze anche se a soffrirne potrebbero essere un padre ormai anziano o i propri figli. L'aspra battaglia legale, anticipata da un memorabile incontro in cui Margaret non accetta di "sparire" in silenzio, diventa così un teso confronto psicologico da cui, nonostante l'ovvia necessità di raggiungere un verdetto, nessuno dei due è realmente uscito vincitore.

A Very British Scandal

Una storia ancora rilevante

Il lavoro di Sarah Phelps e dei due attori protagonisti diventa poi particolarmente attuale a rilevante proprio nelle scene dedicate all'aspra lotta in tribunale e nelle prime pagine dei tabloid e dei quotidiani britannici, dove è Margaret a pagare il prezzo più alto nel tentativo di veder riconosciuti i torti subiti. La miniserie non lascia inesplorate le zone d'ombra dei due protagonisti e il senso di frustrazione e di inferiorità che anima molte delle loro scelte, per motivi diversi, assume molte sfumature allontanando definitivamente i protagonisti dall'immagine stereotipata tramandata negli anni. Attuale e tragica nella sua rappresentazione di una relazione tossica e giudicata dall'esterno in base a preconcetti morali e sociali, la miniserie A Very British Scandal usa nel migliore dei modi il suo cast e riporta al passato per far riflettere sul presente in settimane alimentate dalla battaglia legale tra Amber Heard e Johnny Depp e numerosi scandali, o presunti tali, che animano quotidianamente le pagine dedicate al gossip, regalando una visione coinvolgente e che propone più di uno spunto di riflessione.

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