A Sort of Fairytale 2, la recensione

Abbiamo recensito per voi il secondo numero di A Sort of Fairytale, realizzato da Paolo Maini e Ludovica Ceregatti

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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La natura si ribella e mostra un lato più crudele: un'anima spietata emerge in tutta la sua brutale forza, dopo anni in cui ha subito la violenza degli uomini. La situazione è degenerata e la popolazione del nostro pianeta è ormai ai minimi termini, costretta a vivere in piccole comunità, avamposti dispersi nel deserto. In questo futuro apocalittico nel quale ogni etica è stata spazzata via e soppiantata da un ritorno alla condizione animalesca, seguiamo il viaggio di Zoe, una bambina di nove anni alla disperata ricerca dei suoi genitori. Queste le premesse dello splendida serie A Sort of Fairytale edita da Noise Press, giunta alla sua seconda uscita.

Zoe è scampata all'attacco dei Predoni mosso contro l'avamposto in cui viveva insieme ai suoi genitori. Convinta che siano ancora in vita decide di partire, forte di una mappa che le ha lasciato il padre. Lungo il cammino, incontra un mutato dalle fattezze decisamente bizzarre che, dopo averla salvata dai predoni e dal loro capo, il Cacciatore, diventa il suo protettore. I due sono diretti verso l'Avamposto 18, luogo che il papà di Zoe nominava spesso e in cui la piccola è certa di ricongiungersi con i suoi amati genitori. Cosa lega la fanciulla al mostro, quali insidie incontreranno, e come reagirà la gente a questa strana "amicizia" lo scoprirete leggendo il racconto imbastito da Paolo Maini.

A Sort of Fairytale aveva già convinto chi scrive con i primi due episodi, e quest'albo non fa altro che confermare la sensazione di avere per le mani un gioiellino del fumetto nostrano. Ricercare lo schema narrativo in quello della fiaba non è sbagliato, ma Maini amplia la fitta maglia del suo racconto e lascia entrare le influenze più disparate in un mix letterario di grande efficacia. Una fiaba moderna, dunque, o meglio una fiaba post-apocalittica che pone al centro il viaggio di Zoe; un cammino che metafora di vita, di crescita, specchio di una società contemporanea che si perde nell'indefinito, una sensazione rafforzata dalla scelta di contestualizzare il racconto in un tempo non troppo lontano dal nostro.

Inserita nel filone Young Adult, la protagonista ha peculiarità ben precise che la rendono originale e le conferiscono un'aura dolce, capace di creare un'immediata empatia con il lettore. Il quaderno e i suoi colori - simboli di un'età spensierata che non c'è più - sono una fuga dalla brutalità del quotidiano che prende forma attraverso comprimari ben caratterizzati e un'espressione di quel manicheismo morale tipico delle fiabe. Ogni elemento viene dosato nella giusta quantità e concorre a creare una storia mai banale in grado di mantenere vivo l'interesse e lasciare il lettore con la giusta suspense, in vista del prossimo numero.

Le vicende si susseguono serrate, con una parte centrale che spinge forte sull'acceleratore, imprimendo un ritmo incalzante che l'ottima Ludovica Ceregatti traduce in tavole di grande valore. La scuola italiana del fumetto - che in questi ultimi anni ha prestato al mercato statunitense artiste del calibro di Sara Pichelli, Mirka Andolfo ed Elena Casagrande - porta alla ribalta un'altra giovane artista capace di migliorare ulteriormente ad ogni prova andando a perfezionare l'espressività delle figure, il dinamismo delle fasi più concitate della narrazione e i contrasti chiaroscurali che sottolineano i diversi momenti di A Sort of Fairytale. Il suo stile, in continuo bilico tra realismo e cartoonesco, guarda sì alla tradizione nostrana, ma strizza l'occhio alla scena oltreoceano, delineando una poetica contemporanea e personale.

Come nell'albo precedente, anche in chiusura di quest'emozionante avventura troviamo delle interessanti schede che approfondiscono i personaggi e i mutati incontrati lungo la strada, cosa che rende ulteriormente piacevole e agile la lettura. A Sort of Fairytale si conferma un fumetto di qualità, prodotto da una realtà editoriale che, grazie a un catalogo eterogeneo, continua ad affermarsi come fucina di giovani talenti.

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