A Murder At The End Of The World 1x07 "Chapter 7 Retreat": la recensione

L'episodio 1x07 di A Murder At The End Of The World è davvero troppo prevedibile, ma la storia tra Darby e Bill resta il punto di forza della serie

Condividi
FX
TV
Spoiler Alert

La recensione dell'episodio 1x07 della serie A Murder At The End Of The World, disponibile su Disney+

Quando si guarda una serie alla base della quale c'è un mistero da svelare, al di là delle atmosfere e della caratterizzazione dei personaggi, che sono comunque fondamentali per il suo successo, è importante che il mistero che viene dipanato abbia una risoluzione soddisfacente ed a causa della prevedibilità del finale dell'episodio 1x07 di A Murder At The End Of The World, con la rivelazione del colpevole, non possiamo dire che questo show abbia del tutto colpito nel segno.

Chi è il colpevole e perché ha ucciso

L'episodio 1x07 di A Murder At The End Of The World raccoglie assieme tutti i protagonisti della serie in un elegante appartamento fatto costruire da Andy Ronson (Clive Owen) a più da 50 metri sottoterra, per evitare le radiazioni in caso di disastro e proteggere così la propria famiglia. Qui, come nel più classico dei gialli, Darby (Emma Corrin) comincia lentamente a ricostruire la verità per individuare il colpevole degli omicidi, ma ai fini della scena, a contare, sono di fatto solo lei, Ronson, sua moglie Lee (Brit Marling) ed il figlio Zoomer (Kellan Tetlow) e, naturalmente, l'esecutore degli omicidi, la fidata Intelligenza Artificiale Ray (Edoardo Ballerini), con il resto degli astanti che hanno più o meno lo stesso valore di anonime comparse.

Usiamo qui il termine "esecutore" per riferirci a Ray, perché sebbene venga rivelato che sia stato lui ad aver usato il piccolo Zoomer al fine di uccidere Bill (Harris Dickinson), il vero cattivo della storia non può essere un computer, per quanto dotto ed intelligente egli sia, ma deve essere individuato probabilmente nel suo creatore, colui per difendere il quale l'intelligenza artificiale, che non distingue evidentemente tra bene e male, decide che togliere una vita sia la soluzione più pratica al suo problema.

Infine, la decisione finale di Darby e Lee di distruggere Ray (alzi la mano chi non ha pensato a una versione meno riuscita delle fasi finale dell'HAL di 2001 Odissea nello Spazio) è anche in questo caso la scelta più pratica, corretta e prevedibile, sebbene distruggendo lui si sia ignorato il rischio che, con lui, sarebbero scomparse tutta una serie di prove fondamentali per la risoluzione del caso da parte delle forze dell'ordine.

Una riflessione sull'intelligenza artificiale

La rivelazione che Ray sia l'esecutore degli omicidi di Bill e Rohan porta inevitabilmente ad una riflessione sull'uso (o in questo caso abuso) dell'Intelligenza Artificiale e dei rischi che si corrano quando si dimentica quanto potenti siano i mezzi di questa nuova tecnologia e di quanto rapidamente si evolva.

Se l'Intelligenza Artificiale apprende dall'uomo e l'uomo stesso ha più e più volte dimostrato di essere fallibile, come è manchevole Andy in questa storia, che considera le persone come pedine del suo piano o i membri della propria stessa famiglia come una proprietà, è inevitabile che questa nuova tecnologia possa compiere scelte sbagliate ed in quel caso, dal punto di vista legale, su chi ricadrebbe la colpa?

È un quesito interessante a cui non è facile trovare una risposta, tanto che la stessa voce fuoricampo di Darby ci racconta, alla fine dell'episodio 1x07 di A Murder At The End Of The World che non solo Ronson ha intentato causa per rapimento contro la moglie Lee, ma anche che il processo per gli omicidi avvenuti va a rilento, perché si fatica ad assegnare le colpe dei crimini avvenuti. È inevitabile chiedersi in che modo il sistema giudiziario cambierà e come dovrà aggiornarsi per tenere il passo con una nuova ed inevitabile ondata di crimini che verranno perpetrati proprio a causa dell'Intelligenza Artificiale.

Il giallo vs la storia d'amore

Sebbene, come anticipato, l'episodio 1x07 di A Murder At The End Of The World risulti probabilmente troppo prevedibile, in parte anche a causa di una scelta di casting per cui si tende a fare troppo spesso di Clive Owen il cattivo della storia, o a scelte narrative abbastanza discutibili, come quella di rivelare solo nell'ultimo episodio che Bill aveva sottolineato con il proprio sangue la frase "programmazione difettosa" prima di morire, l'aspetto più forte di questo show è stato e resta fino alla fine il rapporto tra Darby e Bill e come la tragica morte di lui l'abbia cambiata in meglio.

Se quando erano giovani e decisamente più incoscienti, trascorrevano il loro tempo a dare la caccia a potenziali serial killer, Bill le ricordava l'importanza di mantenere l'attenzione sulle vittime e non sui colpevoli, Darby dimostra di aver appreso la lezione scrivendo un libro che parla in buona parte di Bill, in una sorta di catarsi per affrontare il dolore della sua perdita e dire addio ad una persona tanto amata.

I momenti più coinvolgenti della serie, inoltre, sono senz'altro i flashback in cui vediamo i loro sentimenti crescere e i loro diversi approcci alla vita scontrarsi fino a sbocciare in un amore che li avrebbe legati per sempre, persino dopo la morte. Così come il saluto finale di Darby al piccolo Zoomer è particolarmente toccante, perché sembra costringerla a dire nuovamente addio ad una parte di Bill, che continuerà inevitabilmente a vivere in suo figlio.

Continua a leggere su BadTaste