'68 vol. 2: Cicatrici, la recensione

Abbiamo recensito per voi Cicatrici, secondo volume di '68 pubblicato da saldaPress, vero e proprio mix tra fumetti di guerra e horror

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Dopo gli eventi narrati nel primo volume (QUI la recensione), continua la distopica e originale parabola di '68, fumetto Image Comics creato da Mark Kidvell, edito nel nostro paese da saldaPress. Torniamo nel passato, ai tempi della Guerra del Vietnam: rispetto a come ci riportano le vicende i libri di Storia, le cose sono andate, se possibile, in maniera ancora peggiore. Oltre al quotidiano versamento di sangue tra i Charlie e i Cong, infatti, i morti sono tornati a camminare, più affamati che mai di carne umana.

Un terzo contendente si è dunque aggiunto a una situazione già tragica, un avversario che non fa distinzione tra buoni e cattivi (postulando che questa definizione possa essere corretta), che non bada al colore della pelle, quanto al sapore del sangue. L'entropia ha dunque subito una escalation che l'ha portata ai massimi livelli, rendendo uno dei conflitti bellici più assurdi e disastrosi ancora più terribile.

Protagonista di Cicatrici (questo il titolo del secondo capitolo della saga) è il soldato americano, ma di origina cinese, Kuen Yam, il quale è passato dall'assurda situazione dell'uccidere esseri umani di etnia asiatica come la sua, all'ancora più assurda situazione del dover cercare di tornare a casa fuggendo a orde di zombie famelici. Nel corso delle varie vicissitudini, Kuen dovrà affrontare tutta una serie di vicende endogene di un ambiente fatto di dolore, psicosi e paura, che porterà ogni componente di un nutrito cast corale allo stremo, fisico e mentale: sarà in questo panorama "closer to the edge" che l'"umanità" dovrà fare la differenza fra vivi e morti. Ma sarà davvero così? Come se non bastasse, i soldati statunitensi impegnati in questo conflitto "tutti contro tutti" ignorano che anche nella loro madrepatria "essi (gli zombie) vivono". In coda al volume è raccolta, inoltre, anche una breve e interessante storia, intitolata Avversità, che espone un (reale) nervo scoperto della guerra: le conseguenze che tale esperienza ha sulla psiche dei soldati tornati a casa dal fronte. Il tutto condito in salsa splatter, ben intesi.

Come già evidenziato per il primo volume, grandi meriti vanno allo sceneggiatore Mark Kidvell per aver creato un racconto che mischia alla perfezione elementi tratti dalla realtà di una triste pagina della razza umana ad altri di fiction pura. Lo scrittore, infatti, possiede un'approfondita e dettagliata conoscenza di ciò che è stata la Guerra del Vietnam, e lo dimostra condendo la storia con significativi e apprezzabili elementi che rendono questo fumetto anche fonte di apprendimento e cultura. Anche, si è detto, perché in mezzo a tutto questo vi è un fumetto che rispetta a pieno il canone della narrativa horror, specie di quel filone zombie che vede in The Walking Dead e Crossed i massimi esponenti del genere: Kildvell ha senza dubbio attinto da queste due fonti, senza però realizzare un banale "copia e incolla", ma rimescolando le tante carte del mazzo a sua disposizione.

Sotto il profilo grafico si evidenzia quello che forse è un po' il punto debole di '68, vale a dire i disegni di Nat Jones, il quale in questa occasione appare oggettivamente fuori forma, non riuscendo a imprimere nella sua arte un taglio particolarmente godibile: seppur al di sopra della sufficienza, le tavole di Jones appaiono talvolta raffazzonate, specificatamente nell'organizzazione spaziale del racconto (comunque molto affollata e caotica, va detto) e nella resa espressiva dei personeggi. Un plauso va invece fatto all'artista Jeff Zornow, il quale, nella breve storia Avversità, compie un buon lavoro nella parte grafica, con disegni più cartoony, e quindi meno realistici, rispetto a quelli di Jones, ma sicuramente più dinamici e curati.

In conclusione, '68 Vol. 2: Cicatrici è la degna prosecuzione di un fumetto ben confezionato, che lascia presagire ancora piacevoli emozioni per i prossimi capitoli della storia.

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